È possibile ipotizzare una graduale evoluzione della scarpa nella sua forma, verificatasi in base ai vari contesti geografici. Egizi, sumeri, assiri, babilonesi, greci e romani, utilizzavano scarpe-sandali e praticavano la lavorazione del cuoio con grassi animali o oli vegetali per rendere le calzature più confortevoli. La loro struttura, frutto di ingegno e senso pratico per riparare i piedi dal freddo o dal suolo accidentato ha teso poi a rispecchiare, nel tempo, lo status sociale e l’evolversi del senso estetico.
Le scarpe inoltre preservano e abbelliscono i piedi che evocano stabilità ma anche istintualità poiché situati agli antipodi della testa, sede della razionalità. Ma è nella fiaba che le scarpe svelano la loro potenza simbolica: fondamento, radice e specchio dell’anima, poiché le fiabe sono fossili culturali dell’inconscio collettivo che “passo dopo passo” esploreremo in compagnia dell’autrice.