Sentirsi apostrofare da insulti, ed esser definiti “ermafroditi” essendo donna è già grave e doloroso di per sé, ma essere, per questa diceria, costretti da una sentenza a vestire abiti maschili è ancor più triste e paradossale … Non si tratta di bullismo dei nostri giorni, ma di un fatto vero accaduto sul finire del XVII secolo che indusse la povera Marguerite Malaure a rivolgere una supplica al Re Sole affinché questi le restituisse, con un atto ufficiale, l’appartenenza al sesso femminile che da sempre rivendicava. Appartenenza che le era stata sottratta per ignoranza e per errore da un inesperto medico dell’epoca causandole una lunga sequela di vicissitudini, che la porteranno a dover subire, in tutta la loro violenza, i meccanismi costrittivi incrociati dell’istituzione medica e delle autorità civili, ecclesiastiche, e non solo …