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La dimensione umana

21 dicembre: la fine di UN mondo. Verso nuovi inizi possibili

Le crisi rivelano enormi risorse per creare nuovi ordini mondiali. Oggi donne, uomini e bambini si mobilitano già per condividere modelli sostenibili, basati sui valori etici, che mettono al centro gli esseri viventi e l'organizzazione delle risorse in forma di rete. Il 21 dicembre in questo senso sarà forse la fine di un mondo, non dell'altro mondo che vogliamo.

di Marie Noelle Urech , 13 Dicembre 2012
TAG  2012  fine mondo  cambiamento 

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Eccoci alla conclusione del famoso anno 2012, carico di molte speranze e attese anche se i media lo hanno associato alla fine del mondo. Questa vasta operazione di marketing, abilmente pilotata dai mass media, editori, TV, web si basa sul calendario maya giunto ormai al suo computo finale. Il calendario Maya - che, tra l'altro, non appartiene alla nostra cultura occidentale né corrisponde al computo del tempo del nostro calendario - prevede che il 21.12.2012 si concluderà l'attuale Età dell'Oro (sarà veramente d'oro o di piombo?). Le precedenti quattro Ere (dell’Acqua, Aria, Fuoco e Terra) sarebbero tutte terminate con grandi sconvolgimenti ambientali. Quindi la quinta Era che si sta per concludere, si dice avrà la stessa fine. Le profezie che riguardano la fine dell’umanità costellano la storia e sono sempre drammatiche: c’è chi prevede fiamme e fuoco dal cielo, chi terremoti e catastrofi naturali, chi l'impatto di un meteorite, chi parla di guerre nucleari a cui la razza umana non sopravvivrà tranne pochi meritevoli o "risvegliati", chi costruisce bunker anti-atomici sotto casa.

A parte il fascino esercitato su di noi dalle civiltà antiche e il rispetto verso le loro grandissime conoscenze scientifiche e tradizioni sapienziali, la questione del tempo è meramente una convenzione costruita dall'uomo. Lo prova l'infinità dei sistemi cronologici esistenti. Ogni civiltà aveva il suo proprio sistema di computo del tempo, senza contare le manipolazioni da parte dei vari papi e imperatori (tra cui Napoleone).

Quindi, non lasciamoci prendere la mano da quell’ “egregora” o forma pensiero collettiva che è stata costruita artificialmente attorno alla fine del mondo del calendario Maya. Dal 2009, il mercato editoriale è stato inondato da una quantità industriale di libri sul 2012 e sul calendario Maya, senza contare i filmati, i video su internet, le conferenze. Questa paura, instillata e ingigantita da tante immagini e parole, viene poi corroborata dai grandi cambiamenti climatici, dai terremoti e tsunami che vediamo.

Come è già avvenuto ciclicamente nel corso della Storia, lo scenario mondiale è in preda ad una crisi epocale: le istituzioni crollano e anche tutto un sistema di valori basato sull'economia e il consumismo. E' sicuramente la fine di UN mondo, di una civiltà ipertecnologica che ha perso completamente di vista l'essere umano per diventare solo un unico gigantesco mercato.

Ma, come è già avvenuto ogni volta in passato, la crisi rivela enormi risorse per creare un Nuovo Mondo. Donne, uomini e bambini si mobilitano per riproporre dei modelli nuovi sostenibili, basati sui valori etici, centrati sull'uomo e sull'organizzazione delle risorse in forma di rete. Il progetto S.U.S.A (Sentiero Umano di Solidarietà Ambientale Artistica), che vi invito a diffondere tra i vostri amici e conoscenti, vedrà migliaia di persone del Piemonte, ma anche venute da fuori, unirsi mano nella mano, in una catena di solidarietà lunga 50 km, partendo da Torino in direzione di Val di Susa, lo sguardo diretto verso il Santuario di San Michele. È realmente un atto “politico” nel senso che parte dai cittadini, dalla “polis”, senza che sia stato promosso da qualche partito. È un atto simbolico e pacifico di enorme rilevanza, al quale parteciperanno attivamente artisti di rilievo come Michelangelo Pistoletto.

Questi sono i segnali che ancora in noi c'è qualcosa di VIVO che vuole salvaguardare e tutelare valori umani, ambientali e spirituali. Sono le premesse di un nuovo mondo che tutti noi - uomini, donne, bambini, vecchi - siamo chiamati a far nascere e crescere. Significa non delegare più al solo potere le nostre sorti, ma diventare responsabili della sfida che ci si presenta davanti. Sul piano simbolico, per un evento tale, non poteva esserci una data migliore di quella associata al solstizio d'inverno: il ritorno della Luce, il Sol Invictus dei popoli antichi. La Luce finisce sempre per trionfare sulle tenebre.

Marie Noelle Urech, Presidente Associazione Viriditas

GUARDA anche IL VIDEO DEL S.U.S.A. (Sentiero Umano di Solidarietà Artistica/Ambientale):

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