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La dimensione umana

Che cosa è l’Antropologia Concettuale?

Il Prof. Emmanuel Anati, antropologo italiano che ha dato vita all'associazione culturale ATELIER, ci spiega cosa si intende per antropologia concettuale e quali sono le finalità della ricerca all'interno di questa disciplina emergente.

di Emmanuel Anati, 5 Ottobre 2012
TAG  antropologia  cultura  saperi 

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L'antropologia concettuale è la disciplina che unisce vari aspetti delle scienze umane e sociali alla ricerca dell’essere umano, del suo comportamento e della cultura

Diverse sono le persone che mi chiedono di chiarire cosa sia l’antropologia concettuale e sono grato a chi pone il quesito. L'antropologia concettuale è la disciplina che unisce vari aspetti delle scienze umane e sociali alla ricerca dell’essere umano, del suo comportamento e della cultura, usando le esperienze del passato per capire il presente. Il concetto era in gestazione da qualche tempo ma è stato formulato in Brasile, durante il congresso dell’UISPP svoltosi a Florianopolis nel 2011, proponendo nuovi orizzonti per le scienze umane; l’Associazione Atelier lo fa proprio. Il fine è capire il cammino dell’uomo, quali siano le regole e le eccezioni, gli orientamenti prevedibili e imprevedibili dell’evoluzione, non solo della tecnologia, ma anche del cammino sociale, intellettuale e spirituale. È un itinerario pieno di scoperte e di emozioni che porta alla riscoperta di se stessi e delle molteplici dimensioni del mondo nel quale viviamo, operiamo e socializziamo.

Ogni disciplina ha una propria memoria che è la base della ricerca e del progresso della disciplina stessa. L’unione delle discipline è anche l’unione delle memorie per una base più ampia della ricerca e della cultura. Oggi i media e le enciclopedie sostituiscono la memoria tecnica. Ma la mente umana è ancora insostituibile nelle sue intuizioni e associazioni. Il nostro essere e il nostro operare hanno le radici nella memoria. Quando sbagliamo, lo dobbiamo a offuscamenti della memoria. Quando raggiungiamo risultati positivi, è perché abbiamo fatto buon uso della memoria. Non parliamo della memoria elettronica ma di quella che si trasforma in intuizione e in riscoperta, è la memoria che riusciamo a fare sgorgare dal pozzo profondo della nostra psiche. Ogni essere, come ogni disciplina, si concentra su certi aspetti della memoria e ne trascura altri. Insieme diamo alla memoria una più vasta dimensione.

Lo scopo principale di Atelier, oltre al piacere dell’incontro e del dialogo, è quello di favorire il comune impegno per la ricerca multidisciplinare. Dagli antropologi e archeologi agli psicoanalisti, agli educatori, dai semiologi ai sociologi, dai filosofi agli storici, tutti abbiamo bisogno di rispondere a quesiti che il comune impegno può contribuire a chiarire. L’incontro di discipline diverse propone una più ampia dimensione del sapere e una maggiore capacità analitica e di sintesi. Di fronte alla specializzazione estrema che riduce i ricercatori in tecnici, andiamo contro corrente. Abbiamo certamente bisogno di tecnici e ben vengano, ma cerchiamo una visione culturale ampia e panoramica nel comune impegno delle scienze umane e sociali.

La ricerca ha la sua reale funzione sociale quando produce cultura. La cultura è tale quando è creativa e innovativa, quando promuove crescita dell’intelletto e stimola innovazione del pensiero. Il dialogo è aperto a tutte le discipline delle scienze umane e sociali ed anche a chi non ha una disciplina o a chi voglia limitarsi ad ascoltare. Ogni ascoltatore è un elaboratore e potenziale trasmettitore d’idee e le idee crescono e si diffondono non solo grazie a chi le produce, ma anche a chi le ascolta. Il dialogo è costante, seminari e incontri si possono improvvisare tra un convegno e l’altro. L’ultimo colloquio si è svolto in giugno 2012 e il volume degli atti è disponibile. Il prossimo convegno sarà il XXV Simposio di Valcamonica nel 2013 che stiamo preparando. Nel frattempo il dialogo non si ferma ed è fonte di crescita e di arricchimento ed anche di cooperazione e di amicizia. Vi terrò al corrente sui prossimi eventi.

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