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La dimensione umana

La Chiesa delle donne: intervista a Suor Mary Melone, nuovo rettore della Pontificia Università Antonianum

Pur mantenendo nelle sue fondamenta la realtà immutabile di Dio, la Chiesa Cattolica ha modificato nel tempo quegli assetti che apparivano genetici e immutabili. Uno dei cambiamenti principali riguarda il ruolo delle donne nella Chiesa. Ne abbiamo parlato con Suor Mary Melone, una francescana di grande cultura che oggi riveste il ruolo di Magnifico Rettore della Pontificia Università Antonianum a Roma, fondata dall’Ordine dei Francescani.

di Mara Macrì, 3 Marzo 2015
TAG  chiesa  donne 

san pietro
Pur mantenendo nelle sue fondamenta la realtà immutabile di Dio, la Chiesa Cattolica ha modificato nel tempo quegli assetti che apparivano genetici e immutabili

La Società è cambiata e in essa le realtà che la compongono. L’uomo in virtù della mutevolezza che lo caratterizza ed alle creative possibilità che Dio gli ha donato, si rinnova nel corso della sua esistenza. In tale certezza, contestualmente, mutano i riferimenti ideologici e spirituali verso i quali l’intera umanità si rivolge. Anche la Chiesa Cattolica – una delle forme più vitali di associazionismo umano - cambia quegli assetti che apparivano granitici e immutabili. E pur mantenendo nelle sue fondamenta la realtà immutabile di Dio, uno dei cambiamenti principali riguarda il ruolo delle donne all’interno di essa, con opportunità diverse da quelle degli uomini in un contesto di potere; uno specchio che riflette, nell’ambito ecclesiastico, le medesime disparità che esistono nella società civile.

Tuttavia, pur con le sue contraddizioni, la Chiesa ha sempre concesso autonomia alle comunità monastiche femminili, ed il vivace dibattito sul tema dei ruoli che la donna dovrebbe assolvere nella Chiesa risale a Giovanni XXIII il quale vedeva nella presenza femminile nella vita pubblica un forte segno dei tempi, tematica ripresa da Giovanni Paolo II e successivamente da Benedetto XVI.

Papa Francesco, infine, ha affrontato il dibattito con schiettezza e, probabilmente, agirà con azioni inequivocabili lasciando un’impronta indelebile. Si evince, infatti, dalle parole espresse nel documento ufficiale Evangelii gaudium che le donne in futuro assumeranno cariche importanti e decisionali: “C’è bisogno – sostiene il Pontefice - di allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa, perché il genio femminile è necessario in tutte le espressioni della vita sociale. Per tale motivo si deve garantire la presenza delle donne anche nell’ambito lavorativo e nei diversi luoghi dove vengono prese le decisioni importanti, tanto nella Chiesa come nelle strutture sociali”.

papa francesco
“C’è bisogno di allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa"

Ma gli uomini di potere nella Chiesa temeranno la concorrenza femminile? Si spera di no poiché nelle parole espresse il Papa rammenta che una donna “Maria” è stata ed è la più alta autorità della Chiesa, pertanto trovare degli spazi in cui i carismi delle donne possano essere valorizzati in termini decisionali e di potere diviene un autentico servizio per i cristiani del terzo millennio.

Ma quanto la Chiesa possa trovarsi in una fase di profonda mutazione lo conferma la nomina a Rettore di una donna, è infatti la prima volta nella storia dell’Università Pontificia che una carica così autorevole viene conferita ad una suora.

Suor Mary Melone è una francescana di grande cultura ed oggi riveste il ruolo di Magnifico Rettore della Pontificia Università Antonianum a Roma, fondata dall’Ordine dei Francescani. È nata a la Spezia ed appartiene all’istituto religioso delle Suore Francescane Angeline. Laureata in pedagogia, consegue il Dottorato in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Antonianum. Preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Redemptor Hominis, nel marzo 2011, è stata nominata professore straordinario nella Facoltà di Teologia della stessa Università. Autrice di saggi, articoli, studi francescani e ricerche teologiche, è presidente della Società Italiana per la Ricerca Teologica. A lei rivolgiamo alcune domande:

suor mary melone
Suor Mary Melone oggi riveste il ruolo di Magnifico Rettore della Pontificia Università Antonianum a Roma

Come ha preso la notizia dell’incarico a Rettore?

Ho appreso la notizia con sorpresa, perché ritenevo improbabile la mia elezione, non tanto a motivo dell’essere donna, quanto piuttosto per il fatto che vi sono nel corpo docenti professori con più esperienza e competenza di me.

I Padri della Chiesa vedevano le donne come esseri inferiori e le suore, in particolare, sono sempre state al servizio degli uomini di Chiesa. In maniera dimessa hanno svolto in silenzio ed obbedienza lavori umili e subordinati. Perché la Chiesa ha avuto per millenni un atteggiamento così ostile nei confronti della categoria femminile?

Non credo che la Chiesa sia stata ostile alle donne, perché la sua legge è il Vangelo, e il Vangelo ha eliminato ogni discriminazione. Bisogna però considerare che la Chiesa è formata e guidata da uomini che vivono nel loro tempo e riflettono la mentalità del proprio tempo. La donna nei secoli è stata discriminata nella società e nella cultura, prima di tutto.

Il Papa ha sottolineato che il servizio delle donne rischia di scivolare verso un ruolo di servitù, spesso, con il consenso delle relative superiore (nel caso di religiose) quasi fosse un carisma. Lei cosa ne pensa?

Non mi sembra che sia questo il pensiero del Papa. Papa Francesco ha ribadito più volte che è necessario maggiore spazio per le donne, in tutti gli ambiti, compresi i ruoli di governo. Da religiosa non condivido l’affermazione che le nostre superiore approvino i ruoli di servitù: questa ideologia è fuorviante.

La Chiesa sta attraversando momenti difficili, quale contributo possono dare le donne in questo delicato momento storico?

Le donne hanno sempre contribuito alla vita della Chiesa con il loro tratto accogliente e la loro dedizione. Le donne, e le religiose in particolare, sono il volto della Chiesa che più frequentemente e più facilmente raggiunge i poveri.

madre teresa
Madre Teresa di Calcutta ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1979, e il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II

Molte sono le donne e le suore, oggi, laureate in teologia ed esperte in Sacra Scrittura che pubblicano testi importanti e svolgono mansioni impegnative, tanto quanto quelle degli uomini, come pensa che si possa integrare il servizio maschile a quello femminile?

Di fatto si sta integrando. La preparazione e la competenza sono la prima condizione per un confronto “alla pari” tra uomini e donne.

Le vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale vivono una profonda crisi. La vita restrittiva e le regole ferree potrebbero essere un buon motivo di allontanamento? E se così fosse perché la Chiesa non ne prende atto?

La crisi delle vocazioni non è assolutamente legata alla vita restrittiva e alle regole ferree, anche perché non esistono forme di vita religiosa che siano così strutturate. Inoltre, quegli ordini nei quali si vive radicalmente il Vangelo, continuano ad avere vocazioni, anche se molto meno che in passato. La crisi ha cause complesse, da ricondurre soprattutto alla crisi della società, che non educa più alla responsabilità. Del resto, la mancanza di vocazioni è speculare alla crisi del matrimonio: in ambedue i casi il problema principale è la fatica ad assumere impegni che esigono fedeltà e perseveranza.

Grandi figure di donne nel passato della Chiesa sono riuscite a smuovere Papi e Istituzioni, quanto pensa che ancor oggi questo sia possibile?

È sempre stato possibile e lo è anche oggi. Basti pensare all’autorevolezza di M. Teresa di Calcutta, riconosciuta chiaramente da Giovanni Paolo II.

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