La proposta di ricerca della completezza dal punto di vista di Daniel Meurois è la risposta alternativa alla visione patriarcale millenaria sulla sessualità che ha condizionato mente e comportamenti dell’essere umano attraverso il linguaggio degli opposti. Infatti, in riferimento ai due sessi, femminile e maschile, parliamo comunemente di “sessi opposti”, avvalorando così una visione della realtà e delle relazioni umane basate sullo scontro, piuttosto che sulla ricerca di una complementarietà.
Le parole svelano la dualità interiore dell’essere umano che può essere trasformata sintonizzandosi più con il linguaggio del cuore che con quello della mente. La mente, infatti, è dualistica. Mentre quando siamo nel cuore tendiamo naturalmente ad unire piuttosto che separare, ad inglobare piuttosto che selezionare, trasformando alchemicamente il gioco degli opposti in un’unità.
Abbiamo rivolto alcune domande a Daniel, per andare nel cuore del suo discorso:
Daniel, come mai hai scelto questo tema, nel tuo percorso di trasmissione e condivisione di conoscenze?
Dal mio punto di vista, in questo momento storico l’umanità si trova in una fase di passaggio tra era maschile e era femminile. Nel corso della storia conosciuta, l’essere umano ha sempre oscillato tra fasi patriarcali e matriarcali che si sono susseguite come le due fasi complementari della respirazione: inspirazione ed espirazione. Da migliaia di anni la polarità maschile è dominante. Ora l’umanità si trova probabilmente nella fase di cambio di questa oscillazione. È un momento privilegiato che può portare ad una trasformazione profonda. Tornando alla respirazione, stiamo passando dall’inspirazione all’espirazione e, nel passaggio, stiamo vivendo la fase di apnea… Se riusciamo a rimanere in centro, piuttosto che passare all’oscillazione opposta, potrebbe essere un grande salto per uscire dal gioco della dualità.
Cosa intendi per coppia solare?
In realtà avrebbe più senso parlare di coppia lunare/solare, in cui l’aspetto femminile è quello lunare, che non è solo il riflesso della luce del sole, ma ha una sua forza creatrice molto profonda, e l’aspetto maschile è quello solare. Mantenendo comunque la definizione di coppia solare, mi riferisco al fatto che la coppia può incarnare il principio di complementarietà nella misura in cui sceglie di sintonizzarsi con l’energia del sole che non ha ombre, il sole del divino che ingloba tutto.
Ogni volta che entriamo nella dualità: maschio/femmina, sole/luna, bianco/nero e così via, siamo sempre alla ricerca di ciò che ci manca. In realtà cerchiamo la nostra completezza.
Ogni essere umano ha in sé le due parti, maschile e femminile, al di là del sesso biologico, e sta a noi riconciliarle. Il problema dell’uomo, nell’uomo, è il suo aspetto “macho” e la tendenza alla dominazione, ed il problema della donna è la sua reazione contro la donna-oggetto, rifiutando così l’aspetto recettivo della seduzione perché lo confonde con donna-oggetto. Entrambe queste espressioni, però, non sono intrinsecamente del maschile e del femminile come energia. L’uomo può essere seduttore e la donna può essere seduttrice senza che ci sia un aspetto dominante. Per uscire dalla dualità e dal gioco degli opposti, è necessario sintonizzarsi sullo scambio continuo delle due energie e modalità maschili e femminili, in assoluta complementarietà. L’aspetto maschile può paragonarsi al vino che viene versato nella coppa, e dunque la coppa ha a sua volta la funzione di riversarsi e andrà ad offrire così il suo contenuto, in uno scambio continuo del tutto alla pari. Ai tempi dell’antico Egitto e anche in contesti iniziatici del periodo giudaico, la donna ad esempio usava il suo aspetto “generante”. Dunque, visto che le donne sono responsabili col loro corpo di generare una nuova nascita, perché non possono essere responsabili della rinascita dal punto di vista della crescita interiore? Pertanto, attraverso questo suo “ruolo generante” sia fisicamente che spiritualmente, la donna può affermare il suo lato solare: colei che dà e trasmette ad altri saggezza e conoscenza attraverso l’intuizione. E l’uomo diventa ricettacolo di una sensibilità che è considerata femminile, ma che è in potenza è presente anche in lui. Accettare oggi l’emergenza di una forma di sensibilità maschile, senza etichettare questa caratteristica come debolezza, è importante per trasformare il rapporto di relazione uomo-donna, e sta iniziando ad accadere. Dunque qualcosa sta maturando nella società Occidentale.
Daniel cosa vuol dire per te “coppia tantrica”?
La condivisione di un cammino interiore è ciò che può unire una coppia tantrica, come è stata la coppia Jeshua e Magdalena descritta anche nei vangeli agnostici e che personalmente ho avuto modo di incontrare molte volte durante i miei viaggi astrali. Ne parlo anche nella mia ultima pubblicazione Il libro segreto di Gesù. Lo scopo di ogni percorso interiore è la felicità. Ciò che conta è che l’essere sia se stesso. La felicità è lo scopo non solo per gli esseri umani, ma anche per gli animali. Questo è il messaggio che ho ricevuto innumerevoli volte nei miei viaggi in altre dimensioni. Far cadere barriere nel rapporto di coppia e tendere realmente all’unione dei cuori e alla dissoluzione di ruoli definiti è la strada per sperimentare una relazione complementare. Nella coppia tantrica l’altro essere è l’altra parte complementare della scintilla divina che brilla dentro ogni essere umano senziente. La compagna è la “donna”, ossia l’archetipo della donna e la parte femminile del divino. Il compagno è “l’uomo”, cioè l’archetipo dell’uomo e la parte maschile del divino. E grazie al riconoscimento di queste due energie ognuno, nella coppia, può ri-conoscere l’altra parte di se stesso. La manifestazione divina in assoluto non è maschile o femminile, ma la sintesi. A questo possiamo tendere.
È l’augurio che faccio a tutti noi!
Per approfondimenti visita il sito http://danielmeurois.it/