Nel numero scorso de L’Eterno ulisse, nell’articolo dal titolo “Falsi profeti e bulimia spirituale”, l’autrice ha fatto cenno al Diksha in chiave critica; in queste pagine Fabrizio Garro, non condividendo quanto esposto dall’autrice, ci ha proposto di ospitare la sua testimonianza. Gli abbiamo quindi accordato volentieri questo spazio nel quale egli ci racconta la sua esperienza che ha scelto di condividere con tutti noi. Il “fenomeno oneness” – egli dice in sintesi – non è un movimento di idee, religiose o spirituali o di qualsiasi altra natura, poiché non rappresenta un credo o un culto. Esso si è manifestato soltanto con l’intento di liberare l’essere umano dalla sofferenza creata dall’illusione della separazione, dall’essere identificati con ciò che non si è: la mente.