L'Eterno Ulisse

Itinerari insoliti nel grande mare della conoscenza

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La dimensione umana

Rovistando nei cassetti, alla ricerca dei nostri sogni

“Ritorniamo a rovistare nei nostri cassetti... e permettiamo alla nostra Essenza segreta di dispiegare i suoi colori. Il sogno, che sia ad occhi aperti o chiusi, è il punto di partenza, il big bang iniziale, la scintilla di ogni creazione”.

di Marie Noelle Urech , 23 Ottobre 2015
TAG  sogni  creatività 

sogni
Bottle of dreams, di David Urbanke

Affascinante l'espressione “ho un sogno nel cassetto”, a significare per esteso: “ho un bellissimo progetto che ho accantonato perché non posso realizzarlo o perché 'utopico'”.

Quanti sogni traboccano dai nostri cassetti? Quanti cassetti, quante cassettiere, quante stanze con tante cassettiere contenenti i nostri sogni abbandonati? Quante vite dirottate per questo motivo? Quanti bravi laureati hanno seppellito un musicista jazz, un cuoco, una ballerina, un marinaio, un inventore, un leader naturale?

C'è differenza tra il sognare a occhi chiusi mentre dormiamo e il farlo ad occhi aperti ? La risposta che mi sono data è che non c'è alcuna differenza sostanziale. Il processo della mente creativa è sempre quello, cambiano solo l'ampiezza e i colori dell'esperienza. Il sogno notturno ci fa intravedere spazi sconfinati, possibilità sovra-umane, così come i legami, le catene e i muri che erigiamo attorno a noi stessi. Ha il vantaggio di non subire l’interferenza diretta della razionalità.

Indotto da una nostra perenne insoddisfazione, il sogno ad occhi aperti permette di vedere ciò che desideriamo profondamente con il cuore, ma poi viene buttato nel cassetto, giudicato razionalmente “irrealizzabile”, perché “non ci sono soldi”, “non c’è il tempo”, e spesso subisce l’incredulità degli altri. Così viene dimenticato come una cosa di cui sorridere, e il senso di inadeguatezza e la paura del giudizio trascineranno i nostri sogni colorati verso le tinte smorte (per non dire morte!) della rinuncia. Nella nostra civiltà moderna, dove la razionalità impera sull’immaginazione, la realtà viene confinata in un ristretto quadro bianco/nero.

Siamo dotati della facoltà di sognare proprio per poter creare e manifestare. Qualsiasi cosa appartenente al nostro mondo tri-dimensionale nasce da un sogno, che si tratti di un figlio, di un’opera d'arte, di una città, della Carta dei Diritti Umani... Se guardiamo alla Storia e alla vita delle società umane, scopriremo che molte cose nascono dai nostri sogni d'Amore... Ma spesso ce ne dimentichiamo perché pensiamo di essere tutto fuorché dei creatori... Guardando ai mostri e alle guerre che dilagano, ci accorgiamo che non tutti i nostri sogni sono belli, soprattutto quelli generati dalle nostre paure e dai nostri incubi.

Ritorniamo a rovistare nei nostri cassetti... e permettiamo alla nostra Essenza segreta di dispiegare i suoi colori. Il sogno, che sia ad occhi aperti o chiusi, è il punto di partenza, il big bang iniziale, la scintilla di ogni creazione. La consapevolezza di essere creatori della nostra vita ci permetterà di mettere la razionalità al servizio del nostro sogno per rivestirlo, strutturarlo, renderlo visibile.

Lo slogan If you can dream it, you can do it di Walt Disney, un creatore che ha fatto una bella riuscita nella vita, è un ottimo viatico per questi tempi grigi che attendono che noi diamo loro nuove definizioni e colori.

Leggi il libro di Marie Noelle Urech “Sogni. Un portale verso l'eternità”

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