L'Eterno Ulisse

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Echi di Riti e Miti

Credere nel futuro

di Daniela Quieti, 21 Dicembre 2020
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Le festività che ci prepariamo a trascorrere saranno diverse, condizionate dall’emergenza sanitaria che ha mutato la nostra esistenza. Sarà un Natale più sobrio e intimo ma anche più autentico nel segno di valori religiosi e affettivi, della semplicità, dell’essenziale, della solidarietà.

La pandemia ha fatto vacillare le nostre certezze facendoci riscoprire il conforto della fede e della preghiera per sostenere le minacce che incombono sulle nostre vite, e ci ha portato, inevitabilmente, a mutare il nostro modo di rapportarci con l’ambiente circostante, con noi stessi e con la sacralità dell’esistenza, esortandoci a una maggiore riflessione interiore sul vero senso della Natività con il suo messaggio evangelico sempre più attuale di “Pace in terra agli uomini, amati dal Signore”.

L’anno che ci lascia è stato colpito dalle dolorose conseguenze dal Coronavirus che ha stravolto le nostre vite: lutti, solitudine, isolamento, contagi e paure hanno fatto vacillare le nostre certezze e mostrato le nostre fragilità.

Cosa ci serberà il 2021? Confidiamo che con l’aiuto di Dio le nostre esistenze possano tornare alla normalità, una meta che adesso appare ancora difficile.

Tuttavia auspichiamo che il nuovo tempo si apra al mondo con rigenerate promesse e aspettative in cui si riverbera la trascendenza dello spirito, capace di rasserenare l’umana inquietudine dei giorni a venire dei quali non conosciamo il percorso. Nel nuovo anno, tutti speriamo che si riesca almeno a ritrovare la serenità perduta nella nostra quotidianità, impegnandoci a offrire maggiore attenzione alle persone che amiamo e a chi è in difficoltà. Anche quando tutto sembra molto difficile, possiamo provarci, sorretti nel nostro terreno viaggi dai principi della divina sapienza. Ed è proprio il passato che può suggerire modi nuovi di affrontare il tempo che verrà.

Le festività natalizie si chiuderanno con l’Epifania, la festa cristiana che celebra la rivelazione di Dio agli uomini nel suo Figlio, come dalla parola greca ἐπιϕάνεια, nel senso di “apparizione”.

In questo giorno si ricorda il momento in cui la divinità del Bambino fu rivelata alle genti pagane. E i re Magi, venuti dall'Oriente, giunsero alla grotta di Betlemme per adorare il neonato Gesù portando in dono l’oro, che ne omaggiava la regalità, l’incenso che ne omaggiava la divinità, e la mirra, allusione alla Passione di Cristo, tutte simboliche offerte del mondo reale per adorare il Salvatore dell’umanità. La ricorrenza celebra la grande luce capace di rischiarare le tenebre dell’esistenza, di indicare il divino approdo, e ci ricorda il senso della devozione e della ricerca di un faro che illumini il giusto sentiero da percorrere nel segno dell’armonia e della carità.

I Magi, quando videro la cometa, senza indugio seguirono l’astro e intrapresero un cammino del quale non conoscevano l’arrivo. Né il rigore della stagione né le difficoltà del tragitto li fermarono.

Essi rappresentano tutta quell’umanità in cerca della verità divina, che indica sempre una strada per credere nel futuro a chiunque ne vada in cerca con umiltà e fiducia.

I migliori Auguri a tutti per un luminoso Santo Natale e un Felice Anno Nuovo di ritrovata serenità e speranza!

Abitare In Salute
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