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Echi di Riti e Miti

La notte di Halloween, sulle tracce della leggenda irlandese

Daniela Quieti, scrittrice appassionata di insolite passeggiate nella memoria, ci conduce per mano a ritroso nel tempo, alla scoperta della tradizione che coinvolge la notte di Halloween e il nostro Ognissanti.

di Daniela Quieti, 30 Ottobre 2012
TAG  halloween  ricorrenze  morte  streghe 

zucca
"Le popolazioni tribali dell'attuale Irlanda credevano che, nella notte di vigilia del trentuno ottobre, detta Samhain, gli spiriti maligni tornassero sulla terra per provocare danni alle colture e alle persone"

Lungo il corso principale della mia città incontro streghe e spiritelli, diavoli e alieni. Si anima, attorno a me, la festa di Halloween.

Essa non ha origini latine ma celtiche e antichissime. Risalirebbe a quando le popolazioni tribali della zona, che oggi è l’Irlanda, dividevano l’anno in due parti, in base alla transumanza del bestiame. Il primo novembre esse celebravano la fine della stagione dei raccolti e l’inizio del buio inverno, spesso associato all’idea della morte. Credevano che, nella notte di vigilia del trentuno ottobre, detta Samhain, gli spiriti maligni tornassero sulla terra per provocare danni alle colture e alle persone. Per esorcizzarli, quindi, accendevano enormi falò intorno ai quali si riunivano per offrire in sacrificio, come doni propiziatori, animali e prodotti della terra e, durante i riti, indossavano costumi realizzati con carcasse, pelli e tutto quanto era possibile per travestirsi da esseri soprannaturali con lo scopo di confondersi con loro per mantenerli benevoli. E veniva acceso un Jack-o’-lantern, cioè la zucca di Halloween, recisa della parte superiore, svuotata e intagliata con una faccia di folletto, all’interno della quale si inseriva una fonte di luce per illuminarne i contorni.

Il nome Jack-o’-lantern deriva dalla leggenda irlandese di Jack, un vecchio agricoltore che riuscì a ingannare il diavolo intrappolandolo in un tronco d’albero su cui aveva inciso una croce.

Ma Lucifero, quando riuscì a liberarsi, per vendetta lo condannò a vagare eternamente, di notte, con l’unica luce che aveva, una candela all’interno di una zucca vuota.

Nel 43 D. C. i Romani conquistarono gran parte del suolo celtico e, nel corso dei quattro secoli di dominazione, due loro ricorrenze, le Feralia, giorni di fine ottobre che commemoravano i morti e la solennità in onore di Pomona, dea dei frutti, si amalgamarono con la festa di Samhain.

Dall’800 si diffuse, in queste terre, anche l’influenza del cristianesimo e papa Bonifacio IV designò il primo novembre festa di Ognissanti. La celebrazione fu chiamata anche All Hallows, dal medio inglese Alholowmesse, poi All Saints’ Day e la notte di Samhain cominciò a essere chiamata All Hallows Eve e, infine, Halloween. Nel 1000 D. C. la Chiesa decretò il due novembre giornata in onore dei morti.

Nel corso del tempo il colore arancio della zucca e il nero del buio hanno connotato fortemente le cerimonie e i travestimenti connessi a questa festività, che si popola di fantasmi, streghe, scheletri, diavoli, vampiri e tutto quanto di horror si desidera rimuovere dal profondo della nostra anima.

halloween
"Il nome Jack-o’-lantern deriva dalla leggenda irlandese di Jack, un vecchio agricoltore che riuscì a ingannare il diavolo intrappolandolo in un tronco d’albero su cui aveva inciso una croce. Ma Lucifero, quando riuscì a liberarsi, per vendetta lo c

In Irlanda, ma ormai un po’ ovunque, è diventata caratteristica, per i bambini, la consuetudine detta trick-or-treat, quella, cioè, di andare, il giorno di Halloween, in costume di casa in casa chiedendo “dolcetto o scherzetto?”

Allungo un euro a dei ragazzetti che mi si avvicinano e me la scampo dallo scherzetto. Riprendo il filo dei miei pensieri.

Come per tutte le antiche tradizioni, anche intorno a questa si è sviluppato un mercato che spazia tra vari generi, dall’abbigliamento alla decorazione, dal turismo alla gastronomia.

Famoso è il candy apple – in coincidenza anche del raccolto annuale delle mele – però guarnito orribilmente, come anche caramelle a forma di teschi, pipistreli e terribili ricette come ratti o pietre tombali al forno, toast al cervello di zombie, zuppa di Dracula e ossa di meringhe.

Ma come non gustare una semplice, tipica, torta di zucca alla cannella ricoperta di noccioline? Lo farò, comprandola nell’antica bottega di pane e dolciumi sulla strada di casa, e me la mangerò assieme a un generoso bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo.

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14 Marzo 2019 02:33, Luisa di San Bonifacio ha scritto:
Bello: ben costruito e contestualizzato da un punto di vista storico, culturale, logico ed etimologico. Grazie

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