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La Pupa e il Cavallo: dolci tradizioni di Pasqua

Tra i tipici dolciumi caratteristici dell’arte culinaria pasquale, e in modo particolare di quella abruzzese, non possono mancare la Pupa e il Cavallo. La consuetudine di donare tali golosità in occasione della Pasqua ha varie interpretazioni...

di Daniela Quieti, 27 Marzo 2017
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cavallo pasqua
Il cavallo

Quando arriva la Santa Pasqua, reminiscenze di antiche celebrazioni richiamano un trascendente legame con gli antenati in un sentimento d’amore e d’amicizia che conduce a usanze più vicine.

Tra i rituali dolciumi caratteristici dell’arte culinaria pasquale, e in modo particolare di quella abruzzese, accanto a uova dipinte, colombe, crostate, ciambelle e altre consuete prelibatezze che evocano simboliche immagini di rinascita, non possono mancare la Pupa e il Cavallo.

Essi sono semplici prodotti di pasticceria legati alla festività, realizzati in tipici stampi di latta con ingredienti base della cucina contadina quali la farina, le uova e l’olio d’oliva, infine cosparsi di confettini variopinti, cioccolata e zucchero smaltato.

La consuetudine di donare tali golosità ha varie interpretazioni. Quella maggiormente in sintonia con il tempo della Resurrezione sembra connessa alla memoria dell’ultima cena, durante la quale Gesù Cristo spezzò il pane e lo diede agli Apostoli.

Il rievocare la liturgia ispirata alle parole del Vangelo, con l’offerta di questi dolci, testimonia la religiosità viva nella popolazione ed emana un invito a ridisegnare la parabola della propria esistenza ispirandola alla condivisione, alla pace e all’amore universali.

pupa
La pupa

Si preparano due grandi biscotti, uno per le bambine, la cosiddetta Pupa a forma di bambola, e uno per i maschietti, il Cavallo, simbolo di forza e impeto, entrambi con un uovo sodo incastonato nella pancia con due striscioline di pasta a forma di croce.

La Pupa, inoltre, richiama la sagoma della caratteristica conca di rame con cui le donne abruzzesi attingevano l’acqua alla fonte tenendo le braccia accostate alla vita.

Le famiglie si riuniscono a Pasqua possibilmente intorno alla tavola per gustare ciò che, in momenti di difficoltà come quelli attuali, “passa il convento”.

Anche le mense dei poveri cercano di rendere più appetitose le pietanze e tutti, nel segno di una trascendente divinità, qualunque essa sia secondo il proprio credo, rivolgono un pensiero grato al cielo affinché non faccia mancare a nessuno il pane quotidiano.

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