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A Roma le Teologhe rileggono il Vaticano II

Alle donne e al loro rapporto con il Concilio, è dedicato il Convegno internazionale “Teologhe rileggono il Vaticano II. Assumere una storia, preparare il futuro”, in programma a Roma dal 4 al 6 ottobre 2012 e organizzato dal Coordinamento Teologhe italiane. Un evento che si terrà nel Pontificio Ateneo Sant'Anselmo e vedrà la partecipazione di oltre duecento tra storici e teologi, provenienti da tutto il mondo.

di Rigel Langella, 18 Settembre 2012
TAG  donne  teologhe  chiesa 

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Il libro di Adriana Valerio raccoglie le biografie delle 23 uditrici che hanno partecipato al Concilio, le prime nella storia

Si chiama Maria de la Luz e torna dal Messico a Roma, dopo 50 anni, per ricordare un evento straordinario: l’apertura del Concilio Vaticano II. Meraviglia ulteriore è che Maria è l’unica tuttora vivente delle 23 uditrici, donne che per la prima volta nella storia hanno partecipato al Concilio, ossia a un’assise di vescovi.

A questo evento, che ha cambiato la Chiesa cattolica, ma in particolare alle donne e al loro rapporto con il Concilio, è dedicato il Convegno internazionale in programma a Roma dal 4 al 6 ottobre 2012, organizzato dal Coordinamento Teologhe italiane: “Teologhe rileggono il Vaticano II. Assumere una storia, preparare il futuro”, che si terrà nel Pontificio Ateneo Sant'Anselmo e vedrà la partecipazione di oltre duecento, tra storici e teologi, provenienti da tutto il mondo.

A conclusione del convegno scientifico, un evento-happening aperto a tutti, a ingresso libero: «Tantum aurora est» - Donne, Vaticano II, Futuro, in programma a Roma, sabato 6 ottobre 2012 alle ore 16.30 nell’Auditorium di Via della Conciliazione, 4. Oltre alle testimonianze dei protagonisti, “Improvvisazioni” di Michela Murgia e una rievocazione di Teatro Mondo Piccolo della celebre carezza del “Papa Buono” Giovanni XXIII ai bambini, sotto la magica luna di Roma, in una notte altrettanto fantastica di non troppi anni fa.

Raccontare quest’avventura dello spirito con immagini, parole, musica è certo una scelta coraggiosa per far uscire un pezzo di grande storia del XX secolo dalla cerchia ristretta degli specialisti e presentarlo in tutta la sua freschezza e dinamicità alla cittadinanza nuova, a uomini e donne che vogliono capire la realtà in cui vivono. Realizzato sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio degli enti locali del territorio (Regione Lazio e Provincia di Roma) non vuole rievocare un remoto passato, ma riflettere sulla presenza delle donne nella chiesa post‐conciliare, tema sempre attuale.

Alla presidente del CTI, prof. Marinella Perroni, che invita i nostri lettori a partecipare liberamente all’happening del 6 ottobre, abbiamo chiesto di spiegare come nasce l’idea di questa manifestazione-spettacolo.

Nasce dall’esigenza di riscoprire la presenza dimenticata delle donne, un aspetto non studiato del Concilio Vaticano II, mettendo in evidenza le figure importanti che questa storia hanno scritto, e soprattutto la teologia delle donne e per le donne prodotta a partire dagli Anni Sessanta.

Come raccontare questa presenza femminile nella Chiesa degli Anni Sessanta?

Erano donne che venivano da vari ambiti ecclesiali, religiose e laiche, che esercitavano ruoli importanti e comunque figure rappresentative. Basta leggere le loro biografie nel libro di Adriana Valerio (Madri del Concilio. Ventitré donne al Vaticano II - Carocci 2012) per rendersi conto che erano veramente “donne che venivano dal futuro”. Come religiose, governavano congregazioni di migliaia di suore sparse per il mondo, come laiche guidavano importanti associazioni. Alcune erano colte e aperte alle trasformazioni, appassionate per la causa ecumenica, capaci di intervenire, nella misura in cui veniva loro permesso, per orientare la riflessione dei padri conciliari su temi e problemi che, talora, erano lontani dalla loro mentalità.

Sì, ma come accadde in concreto che queste 23 “madri conciliari” (su 2778 presenti!), furono ammesse per la prima volta dopo duemila anni?

Alcuni lo considerano un aneddoto, perché tutto scaturisce dalla frase del card. Leo-Joseph Suenens che disse: “qui non vedo l’altra metà dell’umanità…”, con una certa ironia. Il vescovo di Bruxelles voleva dire che la partecipazione dei laici al concilio va capita come espressione della struttura carismatica della chiesa. Da lì scaturì la richiesta di invitare uditrici. Fu limitata numericamente, ma dopo duemila anni aveva un significato.

Cinquant’anni sono un lasso di tempo sufficiente per tracciare un bilancio, cosa è cambiato da allora ad oggi?

A cinquanta anni da quel concilio, che un anziano papa non aveva avuto paura di considerare soltanto “un’aurora” per la vita della chiesa, qualcosa forse è cambiato. Se non altro perché possiamo rileggere gli eventi a partire dal punto di vista delle donne, teologhe e non solo, che tengono viva la memoria di un evento ecclesiale in cui sono state riconosciute come “pietre vive” del popolo di Dio. Aver prodotto due libri (l’altro è: A. Melloni, S. Noceti, M. Perroni, edd., «Tantum aurora est» - Donne e concilio Vaticano II) e un convegno è la prova che non vogliamo sottolineare una questione ideologica ma una realtà viva: le donne nella chiesa ci sono, vivono e pensano. Infine l’evento-happening aperto a tutte e tutti è una sorta di chiamata popolare a rivivere l’evento come gioia condivisa.

Cosa può dire a chi non ha fede questa manifestazione del CTI?

Fede o non fede metteranno il naso dentro anche le donne di SNOQ (se non ora quando), perché la presenza delle donne migliora la qualità della vita, nella chiesa –che pure sa accogliere la novità portata dalle donne-, come in politica per far emergere esigenze nuove.

Cosa significa essere teologhe oggi in Italia?

La scelta parte da una fede matura e responsabile, non finalizzata a ruoli gerarchici, ma vorrebbe poter essere almeno ascoltata.

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29 Settembre 2013 00:13, Gdelia ha scritto:
muy interesante, cómo puedo acceder a las conclusiones del congreso tenido en Roma sobre la Mujer y el conc. Vat. II? me interesa el libro Madre dei concilio, quisiera acceder al menos a un resumen, debido a la lejanía (Perú) gracias.

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