L'Eterno Ulisse

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Omaggio a Elémire Zolla, orienti del pensiero

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sul numero 1 de "L'Eterno Ulisse"

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di Rigel Langella, 12 Luglio 2012
TAG  persone  ricerca  mistica 

Per Elémire Zolla la qualità del pensiero è in stretto rapporto col perfezionamento della vita interiore: più questa si ossigena nel profondo e più la mente sarà tersa e i pensieri privi d’inganno. La sua opera è un insieme monumentale di titoli dai quali traspare - tra le sue tante sfide - anche l’instancabile ricerca sullo sciamanesimo, l'alchimia, le filosofie e le religioni asiatiche, le correnti esoteriche della Kabbalah ebraica, del sufismo persiano, del taoismo e del buddismo tantrico. Ma, come suggerisce Rigel: la chiave di lettura della vita e dell’opera di Zolla, così eclettica, indecifrabile e non riconducibile agli schemi correnti del pensiero occidentale, è ben definibile solo in chiave sapienziale.

elemire zolla

L'apertura intellettuale di Elémire Zolla, pensatore 'completo' alla maniera degli antichi saggi indiani o degli umanisti della Rinascenza, costituisce, secondo Grazia Marchianò, studiosa e sua compagna di vita, uno svettante monumento al sincretismo antico e moderno, intendendo per sincretismo alla sua maniera la fattuale compresenza di saperi germogliati nella mente umana e accumulati nelle più varie civiltà sotto ogni cielo e in ogni tempo: dalle tradizioni orali dei popoli senza scrittura al pensiero mitico, dai sistemi filosofici alle teologie e alle metafisiche, dalle letterature di Oriente e Occidente all'alchimia, alle dottrine esoteriche, allo sciamanesimo, alle teorie scientifiche remote e attuali, alla storia umana aperta alle arti e ai costumi. Un intellettuale non classificabile, secondo le etichette correnti, fuori dagli schemi, un mistico laico, un accademico così antiaccademico da trovarsi talora emarginato nel provinciale orizzonte dell’Università italiana di cui vedeva lucidamente e tristemente il declino.

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