L’associazione “Il Nodo” è nata per accogliere l’esigenza di persone che si interessano di spiritualità ed hanno deciso d’intraprendere insieme il cammino della conoscenza della vita in ogni sua forma, della vita che comprende anche l’evento morte.
Pensiamo che sia assolutamente necessario occuparci dell’invisibile perché è ciò che resterà di noi. È la parte di noi che ritroverà tutti coloro che hanno visto morire il loro corpo. È la parte di noi che potrà ancora avere gli occhi pieni di gioia, che potrà ancora essere felice. Conoscere l’invisibile vuol dire attraversare il ponte, essere più vicini, continuare ad amarci come prima, forse ancora di più.
Avere Fede e Speranza vuol dire camminare insieme verso un grande futuro, lasciandoci prendere per mano da chi vuole condurci in alto, oltre il nostro orizzonte. L’amore è per sempre. L’amore ci accompagna ai giardini fioriti dell’invisibile dove il nostro cuore sa darci le certezze che il dolore e la ragione tentano di offuscare. Aprire la mente, nutrire l’ anima, ampliare i confini e la conoscenza, potrà aiutare la nostra crescita spirituale e farci comprendere quanto amore possiamo ancora distribuire a piene mani poiché questo, per molti di noi, è l’unico vero senso della vita.
Proprio per queste ragioni è nata l’idea di occuparci del sostegno a persone colpite dal lutto e di dare comunque a tutti la possibilità di esplorare l’argomento “morte”, quasi sempre tabù da nascondere e scongiurare. Per identificare l’Associazione, attraverso la metafonia è stato chiesto un parere circa il nome che potesse rappresentarne lo scopo. La risposta immediata è stata: “Il NODO”. Per noi questo simbolo rappresenta la continuità di un legame d’amore che all’apparenza sembra essersi spezzato…ed invece è più unito che mai. È un riannodare il filo della vita che si credeva interrotto, è il simbolo dell’infinito, il riflesso dello spirito nel mondo creato, la rappresentazione della morte quale momento di transizione e di passaggio. Da sei anni organizziamo un Convegno a Borgaro Torinese, cittadina nella cintura di Torino, che vede sempre la partecipazione di circa 450 persone alle quali cerchiamo di dare soprattutto speranza e l’impulso a percorrere il cammino, talvolta faticoso ma unico della fede. Durante i tre giorni del convegno si crea uno spirito di familiarità e solidarietà che produce comunque conforto e buona energia per affrontare il dolore, in modo particolare per i genitori che hanno visto andare i loro figli.
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5 Ottobre 2013 20:53, gianni quinto ha scritto:
ottimo!!!!!grazie presidentessa!!