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Max Gazzè, l'alchimista compositore

Un viaggio spazio temporale in una dimensione sonora sospesa tra buio e luci. Nei panni di “alchimista compositore”, il cantautore Max Gazzè presenta al pubblico il suo progetto artistico più innovativo, legato a spiritualità e religione: Alchemaya.

di Chiara Gnocchi , 21 Aprile 2017
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"È stata un'impresa titanica!". Max Gazzè non poteva usare aggettivo più appropriato per definire Alchemaya, il suo tour e progetto artistico più innovativo. Un' “opera "sintonica", come è stata definita, neologismo che significa l'unione dei sintetizzatori al sinfonico, avvenuta sul palco con i cinquanta elementi della Bohemian Symphony Orchestra di Praga diretti dal Maestro Clemente Ferrari.

Max Gazzè, insieme alla poetica precisione evocativa del fratello Francesco, ha vestito i panni dell'alchimista compositore, realizzando un'opera stimolo di curiosità intellettuale, in cui ha fuso un percorso di ricerca personale che negli ultimi 20 anni lo ha condotto ad approfondire temi filosofici, mistici, storici e spirituali.

Guidati dai testi del libretto con le meravigliose illustrazioni di Francesca Pasquinucci, appena si spengono le luci inizia un viaggio spazio-temporale.

La voce profonda di Ricky Tognazzi narra della Progenie secondo cui nella mitologia sumera Enki (Signore della Terra) venne dal Cielo sulla Terra ricca di oro da portare sul pianeta Nibiru. Per estrarlo venne creato l'uomo, dando origine ad Adamu ("colui che è l'argilla della Terra").

Altre due narrazioni intervalleranno l'esecuzione sempre in una dimensione sonora sospesa. Di nuovo buio, ecco uscire sul palco Max con una giacca 3/4 di velluto nero illuminata da ricami dorati che delineano due Caducei, uno dei simboli alchemici.

Con un gesto d'attacco del Maestro il primo brano L'origine del Mondo "cristalli di cielo frantumano/ l'ordine apparente di gesso scaturito/da quello che sotto chiamano quasi sempre/colui che governa e controlla le cose...". Il suono è estasi totale.


Si susseguono undici brani cullati da una perfetta essenzialità scenografica. Dal light design alle immagini video: tutto riporta a quella energia astrale che si fa trasformazione di materia. Il primo atto si conclude con una standing ovation ed applausi, fino ad ora dosati per non interrompere l'esecuzione.

Dieci minuti di pausa ed inizia il secondo Atto in cui cambia il registro: ora i brani eseguiti saranno quelli del repertorio di Max riarrangiati in versione "sintonica". Max rientra in scena con un look più pop, giacca di velluto viola e t-shirt, come dice lui stesso "questa seconda parte è più libera, se volete potete interagire".

Il pubblico non vedeva l'ora e dalle prime note di Sposa inizia a cantare. Seguono Il solito sesso, Nulla, la bellissima, Atto di forza, brano contro la violenza sulle donne che ha vinto il premio Amnesty 2014. Il colore orchestrale e la giocositá degli arrangiamenti di La vita com'è e Ti sembra normale scatenano la platea, che ora è tutta in piedi, tanto che Max scherza "il vostro calore scorda i loro strumenti! ".

È quindi la volta di un brano inedito Se soltanto che Gazzè introduce raccontando di come con suo fratello Francesco "nel processo emotivo nascono delle canzoni".

Alle prime note di Cara Valentina il palco diventa tutt'uno con la platea. Max percorre le prime file per la gioia dei fan e viene omaggiato con un sorridente fiore di peluches posato sul pianoforte come mascotte.

Il concerto si avvia quasi al termine. Ancora Mentre dormi impreziosita dalla dolcezza degli archi, la travolgente Sotto casa e a sorpresa un altro inedito: Un brivido a notte.

"Questo è l'ultimo concerto... siamo tutti un po' tristi", è il momento dei saluti, l'Orchestra tutta in piedi riceve gli scroscianti applausi "adesso tornerà a Praga ma ci lasciamo con la promessa che non sarà per l'ultima volta".

Abitare In Salute
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