Proseguono gli incontri con l’Autore promossi dall’Editrice Ludica
Lo Mantang: polvere e bellezza nell’ultimo regno himalayano
La presentazione venerdì 21 febbraio 2014, ore 18.00 a Roma
“Mustang: scrigno segreto dell’Himalaya”: questo il titolo del libro e del video di Ernesto de Angelis e Rigel Langella che saranno presentati venerdì 21 febbraio 2014, ore 18.00 a Roma (Chiostro s. Giovanni Battista dei Genovesi in Via Anicia n. 12, Roma, dietro l’abside di S. Cecilia).
L’iniziativa è promossa dall’Editrice Ludica e dal CISB (Centro Internazionale di Studi Borgiani), che ne ha promosso la pubblicazione, finalizzata al sostegno del Monastero dei profughi tibetani di Sera-je nell’India del sud. A presentare le foto e le immagini saranno Renato Mammucari, critico e storico dell’arte e Luciano Ragno, giornalista, in dialogo con gli Autori. A seguire un Vin d’honneur per brindare all’iniziativa. Il libro, edito da Ludica, giovane ma autorevole casa editrice che pubblica la prestigiosa rivista Eterno Ulisse, fa parte della Collana “I Viaggi dell’Eterno Ulisse” nella quale gli Autori hanno già pubblicato l’altro quaderno fotografico e resoconto di viaggio: “Sette passi in Tibet, cronache di spiriti erranti”, alla seconda edizione. Di seguito una breve presentazione degli autori e del testo.
Gli Autori: Ernesto de Angelis e Rigel Langella vivono tra i Castelli e il Litorale, hanno fondato insieme il CISB e condividono avventure e disavventure nella vita e in viaggio. Diversi per formazione: l’uno ingegnere, l’altra avvocato e Giudice di pace del Tribunale di Anzio, oltreché giornalista e saggista per vera passione, si incontrano e scontrano sui sentieri del mondo e delle idee.
Chiostro s. Giovanni Battista dei Genovesi in Via Anicia n. 12, RomaLa presentazione del libro, che riportiamo di seguito, è curata da Grazia Marchianò:
“L’ardua inerpicata in dieci tappe di Rigel Langella e Ernesto De Angelis nella regione dell’Alto Mustang, testimoniata da un formidabile corredo di immagini in questo libro prezioso e incantevole, ha tutte le caratteristiche di ciò che in India si definisce «guado» (tirtha), in senso sia fisico che simbolico. Infatti ciò che conta per il viaggiatore non è tanto la mèta da raggiungere, per strabiliante che sia nel minuscolo regno pietroso di Lo Mantang, ma il camminare stesso con la sottile metamorfosi di chi lo compie, arrendendosi agli stenti, alle fatalità, alle sorprese (spesso spiacevoli) di un’avventura il cui compenso è apprendere a ‘guardare’ con occhi nuovi, a rivivere un secondo battesimo della mente e del cuore.
Da occidentali, avvezzi a dare al corpo gli agi essenziali senza i quali la molestia cresce di giorno in giorno in maniera esponenziale, il viaggio nella «Piana delle aspirazioni dello spirito» (questo significa nella lingua locale Lo Mantang), mette a durissima prova la resistenza di tali aspirazioni: può mai esserci spiritualità – si domandano gli autori - nel lezzo del letame, nella promiscuità dei nativi con polli, mucche, cavalli e yak, nell’incapacità dei monaci di discriminare il valore originale dei dipinti sulle pareti dei fatiscenti monasteri rispetto a quello delle icone restituite a nuova bellezza da un valoroso restauratore italiano che da una simile esperienza ha visto la propria vita trasformata? In queste remote plaghe dove la polvere si avvita in turbini accecanti e il cielo è vicinissimo, la spiritualità non è un’astrazione rarefatta e invetriata alla nostra maniera, ma una miscela suppurante e sublime di afrori e profumi, dove superstizioni millenarie su dèmoni e malefizi convivono accanto alle pratiche di concentrazione impassibile di bodhisattva oramai ben rari perfino sulle pendici himalayane, e le ruote di preghiera nel loro volgersi incessante parificano le acque della vita e della morte.
Se si volesse azzardare un paragone, mentre il viaggio fatidico di Dante si scandì intimante e reciso tra inferno, purgatorio e paradiso, nello scrigno non più segreto di Lo Mantang, arreso al turismo in alta quota, i tre piani di esperienza sembrano fondersi e confondersi rendendo l’ avventura dei due ricercatori italiani sulle orme di Giuseppe Tucci ancora più straniante e arcana”.
Venerdì 21 febbraio 2014, ore 18.00
Presentazione libro e video di E. de Angelis – R. Langella “Mustang: scrigno segreto dell’Himalaya”
Dialogano con gli autori: Renato Mammucari e Luciano Ragno
Vin d’honneur
Chiostro s. Giovanni Battista dei Genovesi in Via Anicia n. 12, Roma, dietro l’abside di S. Cecilia
Per entrare citofonare: Archivio o chiamare: 334 87 00 785
CISB, Viale Roma 82, Velletri, tel. e fax: 06. 963 54 93
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