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“Fra la via Aurelia e il West”: il Premio Tenco 2015 festeggia Guccini e la canzone d'autore

Si è tenuta dal 22 al 24 ottobre a Sanremo la 39a edizione del Premio Tenco – Rassegna della canzone d'autore. La manifestazione, unica in Europa e forse al mondo, quest'anno è stata interamente dedicata al cantautore bolognese Francesco Guccini.

di Chiara Gnocchi , 27 Ottobre 2015
TAG  musica  arte  cultura 

ariston sanremo
La Rassegna della canzone d'Autore dal 1974 si tiene annualmente al Teatro Ariston di Sanremo

Si è tenuta dal 22 al 24 ottobre a Sanremo la 39a edizione del Premio Tenco - Rassegna della canzone d'autore, da sempre definita “l'anti-Sanremo” perché premia la musica italiana indipendente e spesso meno conosciuta. L'edizione di quest'anno è stata intitolata “Fra la via Aurelia e il West”, parafrasando un disco live del 1984 di Francesco Guccini, a cui quest'anno la manifestazione è stata interamente dedicata.

In occasione dei suoi 75 anni il cantautore bolognese – o, come da perfetta definizione di Roberto Vecchioni, “cantapensiero”- è stato festeggiato da tanti artisti di diversa estrazione che, nel corso delle tre serate, lo hanno omaggiato interpretando diversamente un suo brano. La sua musica, che ha attraversato tre generazioni, si può definire universale.

Sono tanti i nomi del panorama musicale e non che si sono alternati sul palco del Teatro Ariston: da Vittorio De Scalzi a Roberto Vecchioni, da Leonardo Pieraccioni a Carmen Consoli, da Samuele Bersani a Bobo Rondelli.

Guccini - che ha ufficialmente abbandonato la musica, ritirandosi a vita privata - ha partecipato nella categoria Miglior Canzone con il brano "Le storie che non conosci" firmato da Samuele Bersani & Pacifico.

Continuando la sua carriera di scrittore, Francesco Guccini ha presentato in anteprima nel corso della Rassegna il suo nuovo lavoro dal titolo “Un matrimonio, un funerale, per non parlare del gatto” (ed. Mondadori) in uscita a novembre.

teatro ariston sanremo

Io ho assistito alla seconda serata della rassegna, per me iniziata alle 18.30 con il soundcheck di Carmen Consoli.

Già prima di oltrepassare i tendoni della sala del Teatro si riconosce il sound inconfondibile del giro di basso di Luciana Luccini che introduce il brano “Mio zio” (premio Amnesty Italia 2010). La sua precisione nel controllo di tutti gli strumenti e voce è minuziosa, come un tecnico del suono.

Carmen calca nuovamente il palco del Premio Tenco a 5 anni esatti dall'aver ricevuto la Targa Tenco nella categoria Album dell'anno per "Elettra" (prima donna a vincerlo in questa categoria).

Anche quest'anno la “cantantessa” fa incetta di nomination: Miglior Album per "L'abitudine di tornare" e ben quattro nella categoria Miglior Canzone "La signora del quinto piano", "Esercito silente", "L'abitudine di tornare", "Sintonia imperfetta".

Alle ore 20.45 mi appresto a prendere posto e, in attesa dell'inizio, ho la possibilità di ammirare la scenografia essenziale del palco: un pannello con una locomotiva scomposta, 7 lampadari pendenti che ricordano un locale fumoso con sedie da osteria.

Alle ore 21.00 prendono posto i musicisti, penultima campanella d'avviso dell'inizio dello spettacolo.

Ed ecco Antonio Silva lo storico presentatore della rassegna.

Apre la serata l'Orchestra Sinfonica di Sanremo che compie 110 anni di vita, per l'occasione diretta dal grande Vince Tempera e la voce di Vanessa Tagliabue Yorke; voce potente e dolcezza degli archi omaggiano Francesco Guccini con la splendida "Radici". Standing ovation e 10 secondi di applausi.

Segue l'umorismo di Paolo Migone (comico di Zelig) che, come dice lui, è "qui in veste di tappabuchi".

È quindi il momento di Bobo Rondelli cantautore, poeta e attore livornese, irriverente, riflessivo e intimista, che esordisce ironicamente "hallo I'm Johnny Cash"; porta il suo nuovo lavoro "Come i Carnevali", disco di citazioni letterarie, cinematografiche e non solo. Il suo omaggio a Guccini è "L'avvelenata".

sanremo ariston

Segue la consegna del premio “I Suoni della Canzone”, ad Armando Corsi, uno dei più grandi musicisti italiani, festeggiato per i suoi 50 anni di attività (come 50 sono le chitarre che possiede), nel giorno del suo 68esimo compleanno.

È poi la volta di Mauro Ermanno Giovanardi (che ha alle spalle un percorso artistico con i La Crus), interprete dalla voce inconfondibile che rende unico ogni brano perfettamente curato nelle parole e negli arrangiamenti; Targa Tenco per "Il mio stile" Miglior Album.

Il secondo tempo inizia con la consegna del Premio Tenco alla cantante inglese Jacqui McShee perché “la sua voce è la più evidente dimostrazione tra canto e incanto... [..]”. A piedi scalzi sul palco accompagnata dal suo gruppo Take Three, ci trasporta nelle sonorità folk britanniche, mediorientali e prerinascimentali che hanno caratterizzato il suo repertorio e quello con i Pentangle.

È ora il momento di Leonardo Pieraccioni questa sera in veste di cantautore (all'attivo ha due dischi del 1989 e del 1992) e qui ad omaggiare l'amico Francesco che per lui è diventato attore in tre dei suoi film. Pieraccioni è un vulcano di battute: "Guccini è talmente buono che devolvono l'8×1000 a lui"; "io Francesco e Ceccherini faremo 'X Fatto' e chi sarà il fatto...!?".

In chiusura di serata Antonio Silva introduce “un'artista che proprio quest'anno festeggia i 20 anni di attività, il primo singolo 'Quello che sento' risale al '95...”. Il suo nome non viene annunciato; la sala urla “Carmen!”, ed eccola.

Subito il suo omaggio a Guccini con il brano “Il vecchio e il bambino”, poi è il momento di “Gheisha”. Il Teatro fino a quel momento composto inizia a muoversi. La sua Fender Stratocaster rosa, il basso di Luciana Luccini, la batteria di Fiamma Cardani, sono vibrazioni magnetiche che "attirano" verso il palco. "...Quando ero piccola c'era una filastrocca 'chi fa la spia non è figlio di Maria' a me non è mai piaciuta perché è l'anticamera dell'omertà”: così Carmen Consoli introduce il suo brano “Esercito silente”.

Termina quindi la seconda serata del Premio Tenco, ricca di parole, suoni ed emozioni trasmesse al pubblico da questi artisti straordinari e unici.

Organizzatore della Rassegna della Canzone d’Autore, è il Club Tenco, fondato a Sanremo nel 1972 da un gruppo di appassionati per promuovere e sostenere la cosiddetta “canzone d’autore”, ossia la canzone di qualità.

Il Premio è intitolato a un grande cantautore italiano, morto suicida nel 1967. Nello Statuto del Club è detto tra l’altro: “Lo scopo del Club è quello di riunire tutti coloro che, raccogliendo il messaggio di Luigi Tenco, si propongono di valorizzare la canzone d’autore, ricercando anche nella musica leggera dignità artistica e poetico realismo”.

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