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Urban Legends, la street art in mostra al Macro di Roma

Dal 7 giugno al 10 agosto le leggende della street art sbarcano al Macro di Roma. Protagonisti della mostra “Urban legends”, curata da Stefano S. Antonelli, sono infatti dodici celebri street artists italiani e francesi.

di Mara Macrì, 8 Luglio 2014
TAG  arte  mostre  roma 

Keith Haring
Keith Haring passò alla storia per aver dipinto 107 metri del muro di Berlino, nel 1986

Negli ultimi decenni le forme di comunicazione umana hanno valicato le regole ed i confini posti dalla società. L'interesse di studiosi e ricercatori si è orientato verso nuove forme di rappresentazione simbolica, gestuale, verbale, grafica e frugando nell’esperienza empirica hanno collocato nell’ambito dell’arte un linguaggio espressivo di cui l’uomo si avvale per divulgare, oggi, il suo pensiero; come nel caso della street art, una corrente artistica autentica che implica la rivalutazione dei grandi spazi urbani.

Ma l’evoluzione del genere umano non parte dal nulla, essa affonda le sue radici nel passato e ne attinge ciò che di meglio può essere utilizzato nel presente. E come ai primordi della storia dell’umanità, nella quale i graffiti rappresentavano l’unico veicolo d’informazione, la street art ne riporta le tracce con contenuti diversi e modalità di comunicazione che denunciano il dissenso sociale tramite un impatto visivo esplosivo. Messaggi che - a differenza dei nostri fratelli primitivi – celano il desiderio di trasformare edifici decadenti, muri sconnessi, strutture malinconiche e mezzi di trasporto, in opere d’arte. Gli spazi angusti delle strade mutano così al passaggio degli artisti che riassumono con i colori sia un futuro carico di sogni che dure realtà.

La street art nasce a New York, negli anni ottanta, all’interno di un movimento di writers - una generazione di giovani “scapigliati” - che a colpi di bombolette spray trasformavano le carrozze della metropolitana newyorkese in gallerie viaggianti, consapevoli che il loro messaggio avrebbe lasciato un marchio indelebile. Si firmavano con nomi di fantasia e sigle e le proteste artistiche, spesso, rasentavano la legalità.

Keith Haring, per esempio, uno dei più geniali esponenti del settore quando ricopriva i manifesti pubblicitari disegnando con i gessetti i suoi omini non sempre sfuggiva alla polizia, ma passò alla storia per aver dipinto 107 metri del muro di Berlino, nel 1986. Altri come l’anticonformista Basquiat, padre del graffitismo primordiale, e Dondi, celebre e riconosciuto writer prepararono il terreno agli attuali fenomeni; all’inglese Banksy, con le sue opere satiriche e all’italiano Blu, noto per i suoi i mastodontici disegni.

Oggi la street art è inarrestabile, ha superato ogni confine, raggiunto grandi metropoli come Londra, Parigi e Roma e svolge una sua funzione specifica nell’arte contemporanea. Essa nasce per la gente e si alimenta del contatto continuo con le persone, non esistono barriere tra il pubblico e il privato, i francesi, infatti, ne colgono le potenzialità collocandola nello stesso spazio della pubblicità, lo spazio pubblico. Gli artisti francesi sono stati i primi a raggiungere la notorietà in tutto il mondo e firme come C215, JR, Invader, Seth hanno valicato le frontiere rappresentando soltanto alcuni di questi straordinari artisti. In Italia, al contrario, i migliori talenti seguono un’altra strada, ed iniziano un percorso di ricerca puramente artistica consapevoli delle proprie matrici storiche.

La street art nel nostro Paese si fonde con l’incisione quattrocentesca, con le ricerche del modernismo italiano e con la grande tradizione. All’esplosione di colori della scuola francese gli italiani rispondono con tavolozze sobrie nelle quali il bianco e il nero sono dominanti, contrappongono all’iconografia l’astrattismo, e le migliori espressioni artistiche nascono nelle aree metropolitane, ma si evolvono in provincia, a contatto con la natura.

Tuttavia, le due scuole rappresentano il miglior modo per esprimere quello che è divenuto un movimento di pensiero, il quale, in questi giorni, viene raccontato all’interno della mostra Urban Legends nata in seno all’ Associazione 999contemporary organizzata dalla gallerista Francesca Mezzano, in collaborazione con l’Associazione “Les Jours de France” presieduta da Jacqueline Zana Victor.

Urban Legends porta a confronto l’esperienza decennale dell’Arte Urbana Contemporanea con il Museo, tramite il messaggio innovativo della grande pittura urbana trasferita in un Museo d’Arte Contemporanea, il Macro.

Protagonisti indiscussi quali C215, ALEXONE, PHILIPPE BEAUDELOCQUE, EPSILONPOINT, POPAY, SETH, ERON, MONEYLESS, LUCAMALEONTE, TELLAS, 108, ANDRECO esporranno le loro opere all’interno di uno spazio (tra indoor e outdoor) di circa 2000 mq permettendo anche ai giovani talenti di confrontarsi con le celebrità della street art.

A Roma “I giorni della street art” a cura di Stefano S. Antonelli

Macro Pelanda - dal 7 Giugno al 10 Agosto 2014

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