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Roma. Le Vetrine dell’Archivio Crispolti, una finestra sul quotidiano

Le Vetrine dell’Archivio Crispolti a Roma "rappresentano sì il luogo dell’esposizione, ma anche una finestra del quotidiano". Sergio Salvatori ci racconta dell'archivio privato più grande d'Italia, che ha trasformato le Vetrine in spazi di comunicazione e produzione culturale.

di Sergio Salvatori, 30 Giugno 2012
TAG  arte  tessitura 


L’opera scultorea del ciclo “Red Shell N° 2, tessuta al telaio verticale, utilizzando la fibra vegetale del sisal, di Federica Luzzi

Passeggiando per la città di Roma, non possiamo fare a meno di passare in Via Ripetta, nel tratto di strada che va dall’Ara Pacis (sistemazione dell’architetto americano Richard Meier) a Piazza Nicosia. È qui che troviamo tre “Vetrine” di arte contemporanea, tre magie in parallelo, è l’Archivio Crispolti d’Arte Contemporanea, dove la curatrice Livia Crispolti, (figlia del critico d’arte Enrico Crispolti e della storica dell’arte Manuela Crescentini) nell’ambito “Arte del Filo”, presenta nella Vetrina Ripetta 133, l’artista Federica Luzzi, con l’opera scultorea del ciclo “Red Shell N° 2, tessuta al telaio verticale, utilizzando la fibra vegetale del sisal.

“Arte del Filo” documenta lo stato dell’arte tessile e della Fiber Art in Italia, segnalando ogni anno un artista che lavora con il medium tessile. “Il ricorso al termine inglese non è dovuto a banale esotismo - spiega l’artista Federica Luzzi - l’equivalente inglese dell’italiano conchiglia possiede, infatti, un vastissimo ventaglio di significati, incentrati sulla valenza linguistica del guscio, dell’involucro, una polisemia con relativa ambivalenza del simbolo”.

Gli artisti, i ricercatori, gli studiosi, conoscono bene l’Archivio del critico e storico dell’arte Enrico Crispolti, un luogo dove dagli anni ’50 ha raccolto cataloghi, pubblicazioni e documenti rari, fotografie, video, carteggi, riviste, foto di opere e lettere ricevute dai protagonisti della scena artistica del Novecento, come Balla, Fontana, Vedova, Guttuso, Argan. L’Archivio Crispolti d’Arte Contemporanea, è il più grande archivio privato italiano, (è stato dichiarato d’interesse nazionale e sottoposto a vincolo, a norma del D. P. R n. 1409 del 30 settembre 1963, dal provvedimento della Soprintendenza ai Beni Archivistici e Librari del Lazio del 14 novembre 1992) che ha trasformato le Vetrine in spazi di comunicazione e produzione culturale.

È in questo luogo imperdibile, magico e sacro, che l’artista Federica Luzzi ha presentato il suo lavoro. Ponendoci davanti alla Vetrina, la possibilità visiva in un primo momento, sembra essere dall’esterno verso l’interno, ma se entriamo in sintonia con il tutto, ci accorgiamo che la nostra possibilità visiva è aumentata, infatti, il riflesso del vetro, ingloba sia l’osservatore che diviene parte integrante dell’opera, sia il territorio alle nostre spalle. Questa visione del lavoro di Federica Luzzi, sottintende ad una particolare attenzione ai problemi dello spazio e, quindi, ad una visione allargata di un intero territorio.


Alberto Timossi, "l’artista dei Tubi"

Le “Vetrine” Ripetta 131 e Ripetta 133, dell’Archivio Crispolti Arte Contemporanea, nascono nel settembre 2007, per iniziativa di Livia Crispolti con l’intenzione di creare un rapporto diretto tra esperienza estetica e ricerca artistico-produttiva e storico-critica, inserendosi nel paesaggio urbano in modo dialettico e propositivo; mentre la “Vetrina” Ripetta 131, mette in relazione linguaggi artistici tipici delle arti visive proponendo sperimentazioni, ipotesi originali di ricerca attuale altrettanto che storica, a tutto campo, a cura di Manuela Crescentini. Proprio vicino alla Vetrina di Federica Luzzi, sulla sinistra della stessa, la storica dell’arte Manuela Crescentini, ha presentato una scultura di Alberto Timossi, l’artista dei Tubi, un nuovo lavoro che si propone allo sguardo degli osservatori per sollecitare interessi e riflessioni; l’artista napoletano è presente da molti anni nell’area romana dell’arte contemporanea, Timossi ha elaborato un autonomo linguaggio che trova la sia maturazione sia sui materiali, sulla forma, sia sulla spazialità.


Giuseppe Fiducia, olio su tela di 70x70 cm, intitolato: “Portale”

Ancora più a sinistra, nella Vetrina 130, troviamo un’opera di Giuseppe Fiducia, un olio su tela di 70x70 cm, intitolato: “Portale”, eseguito nel 2005. Fiducia, costituisce un caso d’eccellenza, (segnala l’archivio Crispolti) nell’ambito della ricerca pittorica contemporanea. La “Vetrina” Ripetta 130 è aperta da gennaio 2008, terza vetrina dell’Archivio Crispolti Arte Contemporanea, diretta da Enrico Crispolti. Le vetrine, per tanto, rappresentano sì il luogo dell’esposizione, ma anche una finestra del quotidiano, un luogo principe del presente e, quindi, potranno essere considerate come “oggetto urbano”, un luogo in cui la città si riconosce e si specchia. Verso la fine di settembre, l’Archivio Crispolti sarà trasferito definitivamente in Via Po, ma prima ci sarà un ultimo appuntamento, per adesso, l’esposizione dell’opera di Federica Luzzi è nella fase finale.

Per info: www.archiviocrispolti.it

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