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La Charta Borgiana e l'Illuminismo a Roma: pubblicato il IV quaderno del CISB

Al traguardo storico dei 25 anni di fondazione il CISB celebra la ricorrenza: arriva nel 2016 anche il cartaceo del testo “La Charta Borgiana e l’illuminismo a Roma” dopo la pubblicazione in e-book con le Edizioni Ludica nel 2015.

di Redazione , 8 Aprile 2016
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charta borgiana

Dopo la pubblicazione in e-book arriva il cartaceo. Se l’e-book ha il pregio di favorire la massima diffusione, un testo scientifico non può rimanere “virtuale” o “smaterializzato”: per questo è stato dato alle stampe il IV Quaderno del CISB, una istituzione culturale che è oggi un punto di riferimento accreditato, nel panorama culturale italiano. Grazie alla collaborazione con la rivista di approfondimento culturale Eterno Ulisse, il saggio è stato inviato in omaggio a tutti gli abbonati nel 2015. Ora viene pubblicato anche il testo stampato, in edizione limitata che sarà distribuito in biblioteche e università gratuitamente e posto in vendita sul catalogo delle Edizioni Ludica.

Piano dell’Opera

Nella I parte viene ristampata la traduzione dal danese dei testi di Andreasen, Münter, Schow, tradotti per la prima volta in italiano e pubblicati nel I Quaderno CISB dell’anno 2000, rapidamente esaurito.

La II parte, monografica, realizzata in collaborazione con il Centro di studi papirologici dell’Unisalento, è dedicata a nuovi studi e ricerche, sulla Charta Borgiana, la cui traduzione e pubblicazione, voluta e finanziata dall’erudito cardinale Stefano Borgia, diede origine alla moderna scienza papirologica.

Gli approfondimenti con le più recenti scoperte, frutto della ricerca di uno studioso autorevole come Mario Capasso, esperto internazionale della materia, rendono questa pubblicazione ancor più utile e preziosa.

A questo saggio si affianca la pubblicazione di brani e lettere inedite, scritte dal filologo danese Schow al suo mecenate e ispiratore Stefano Borgia, recuperate con certosina pazienza da Rigel Langella nell’Archivio Storico di Propaganda Fide e nella Biblioteca Apostolica Vaticana, da cui emergono i contatti di Schow con gli studiosi che nel XVIII sec., a Napoli, riportavano alla luce Pompei ed Ercolano e cercavano di restaurare i papiri carbonizzati dall’eruzione del Vesuvio.

Dalla presentazione della curatrice, Rigel Langella

La storia curiosa della Charta Borgiana, si avviluppa attorno a questo papiro che costituisce un vero e affascinante intrigo della storia: decifrato dal danese Niels Iversen Schow nel 1788, rappresenta per gli studiosi di tutto il mondo l’inizio ufficiale della moderna papirologia.

Era il 1778 quando, in una località sotterranea di Gizah, fu rinvenuto un mucchio di papiri, quaranta o forse cinquanta. Erano riposti in una cassa di sicomoro e vennero offerti a un mercante di passaggio che non ne capì l’immenso valore e ne comprò solo uno, che mandò in omaggio al Borgia, il più grande collezionista del tempo, come una curiosità. Gli altri furono fatti a pezzi e bruciati perché la gente del posto traeva diletto dal loro fumo aromatico…Arrivato fortunosamente a Roma, quell’unico papiro scampato al rogo non trovò, però, nessuno in grado di studiarlo. Così il Borgia si rivolse alla vivace colonia danese, di cui era l’indiscusso protettore, formata da giovani e promettenti eruditi protestanti, in particolare filologi, formati nelle più prestigiose università europee, che giungevano a Roma sulle rotte del Grand Tour per completare la loro formazione, grazie a cospicue borse di studio, concesse dai loro illuminati governi, per formare a dovere la futura classe dirigente.

Ecco allora che proprio a Roma, un cardinale di Santa Romana Chiesa “adottò” un teologo protestante, proveniente dalla Danimarca, formato in Germania, specializzatosi in Italia, “sponsorizzandolo”, come diremmo oggi, per studiare il misterioso papiro che veniva dall’Egitto, ma era scritto nella lingua corrente del periodo ellenistico. Niels Iversen Schow in pochi mesi prepara un’edizione completa del testo con traduzione latina e commento analitico: nel 1788 pubblica, infatti, la traduzione e il commento al testo Charta Papyracea Graece scripta Musei Borgiani Velitris.

Nell’ampia introduzione lo studioso parla della pianta del papiro, della datazione probabile del rotolo borgiano, della storia del suo rinvenimento. I contemporanei, come avvenne per i Rotoli di Ercolano, rimasero comunque delusi perché il papiro non svelava alcun mistero esoterico, ma conteneva l’elenco degli operai di Ptolemais Hormou, impiegati nel lavoro di pulizia dei canali nel Fayyum, nel 192-193 d.C., un prezioso documento che gli studiosi contemporanei ritengono essere di rilevante interesse storico.

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