L'Eterno Ulisse

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Editoriale L'Eterno Ulisse nr 22

È in fase di pubblicazione il nuovo numero della rivista L'Eterno Ulisse, il nr 22. In anteprima la direttrice Maria Pia Fiorentino, attraverso il suo editoriale, ci svela quali saranno le novità di questo nuovo numero.

di Maria Pia Fiorentino, 4 Dicembre 2019
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Il numero che vi proponiamo per questo nuovo trimestre – che si colloca tra due stagioni, l’autunno e l’inverno – veicola idealmente le emozioni tipiche suscitate da questi mesi particolarmente inclini a favorire l’introspezione e a fare bilanci a vario titolo. Tra i chiaroscuri di stati d’animo che aiutano a riflettere sulle nostre vite individuali e sulle dinamiche che ci fanno star bene, o che ci procurano malessere, è più facile in questo periodo dell’anno soffermarsi persino sulle persone e sugli oggetti di cui ci circondiamo soppesandone gli effetti sulla nostra psiche.

In queste fasi contemplative talvolta prendiamo coscienza di quanto sia difficile, ad esempio, liberarci sia delle persone palesemente tossiche per la nostra salute, che degli oggetti che soffocano le nostre case e che spesso appartengono ad un passato pesante che continua a pulsare emettendo ricordi ed energie nocive che, tuttavia, lasciamo ammassare in ogni stanza pur riconoscendo al Feng Shui una sua indiscutibile sapienza antica.

Gli articoli che vi proponiamo per supportare saggiamente queste riflessioni sono in particolare: “Il vampirismo energetico” e “Quando gli oggetti si ribellano”: oggetti che richiedono il ricorso ai principi di base per “bonificarli”. In linea con questo travaglio, che facilmente ci cattura in questa fase dell’anno, si addice perfettamente l’articolo “Non giudicate e non sarete giudicati” laddove le riflessioni della nostra autrice inducono a penetrare nel mondo del discernimento e della scelta passando tra le inevitabili e apparenti contraddizioni di un saggio assioma che d’improvviso sembra ammorbidirsi svestendo i panni del dogma assoluto.

Ecco, poi, che l’introspezione a cui L’Eterno Ulisse numero 22 intende aprire le porte coinvolge tematiche così intense e variegate al punto da rischiare di disorientare il lettore al primo impatto. Come conciliare l’articolo “Un’indovina mi disse …”, con “Lo spazio sacro nell’antico Egitto”, “L’Enneagramma e i suoi segreti”, “Fantascienza e Nostos”, “I misteri della fede di Natuzza Evolo” e “I tanti forse di Lucrezia Borgia”? Ebbene il senso c’è, ma lasciamo che siate voi a scoprirlo. In questa carrellata di natura interiore ben si contrappone il valore del tutto umano della risata il cui incantevole effetto nasconde straordinari benefici per la nostra salute e cela tra le sue pieghe una valenza mitologica che investe la creazione della vita e l’uscita dalla morte. La risata, infatti, della quale forse ignoravamo l’aspetto mitologico, è pur sempre un antidoto alla tristezza e alla disperazione.

È qui che si colloca la più intima delle esperienze umane alla quale L’Eterno Ulisse in questo numero ha voluto dedicare una serie di contributi che ruotano intorno al mistero dei misteri: la Morte. È a lei, infatti, che dobbiamo il risveglio dello spirito e l’evoluzione umana, come emerge dall’articolo “Continenti scomparsi”, e poi da quello sulle “Origini delle Religioni” nel quale il professor Anati ci conduce in un viaggio dalle prime sepolture ai nostri giorni aprendo il confronto tra realtà virtuale e realtà psichica, e tra sapere e credere. E poi, ancora, il simbolismo del “Ponte stretto” o quello dei Tarocchi relativo all’innominata: la lama XIII senza nome. E infine “Entanglement e contatto con i defunti” e l’articolo di chiusura “Dall’albero genealogico all’albero della Vita”. Tutto ciò che emerge dalle varie angolature concorda, e assume un ritmo affascinante il cui filo conduttore porta ad un’unica paradossale conclusione: “Di morte non si muore”!

Fra breve i mesti colori d’autunno, seppur giunti in ritardo a ingrigire le nostre giornate, cederanno il passo al magico solstizio invernale che gli uomini, da tempo immemorabile, celebrano ricorrendo ad una ritualità dall’antico sapore.

La notte più lunga dell’anno che ci attende è il preludio di una luce che da lì in poi crescerà. Si dirada il mistero esercitato dal buio e si allontana il terrore della notte e, con esso, il senso di morte che caratterizza l’autunno si ammanta di valenze sacre innescate dalla luce dello spirito che in ogni tempo ha trovato un nome: Horus, Ermes, Dioniso, Saturno, Mithra e, infine, Gesù... Un numero, dunque, tutto da leggere e da scoprire che, come sempre, auspica di trovare posto nella vostra biblioteca.

Abitare In Salute
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