Roma incisa. Piante – vedute – costumi: è il titolo dell’ultima fatica editoriale del noto storico e critico d’arte Renato Mammucari, dedicata a Roma, caput mundi, amore di tutta una vita di studio e ricerca intensi, a lui va attribuito, infatti, il grande merito della riscoperta del movimento pittorico dei “XXV della campagna romana”. Il volume di grande formato, con un formidabile corredo iconografico e il pregio di un costo contenuto, è suddiviso in quattro parti: “Un viaggio lungo seicento anni” è, appunto, il titolo del saggio introduttivo che illustra il filo rosso dell’iniziativa, segnata da profondo amore, prima ancora che da sicura conoscenza dell’argomento; “L’arte che serve a tracciarle”, propone, anno dopo anno, a partire dal 1493 per arrivare al 1935 le profonde innovazioni, trasformazioni e, pure i saccheggi, antichi e moderni, dell’originario tessuto urbanistico; “La memoria delle cose incontrate”, propone in ordine alfabetico le biografie di disegnatori, incisori, editori, archeologi, geografi e cartografi; infine una bibliografia selezionata non limitata a monografie, studi e saggi, ma allargata a cataloghi di mostre e libri di viaggio che incontrano oggi un crescente interesse.
Il libro è stato presentato recentemente, assieme a una mostra tematica, in uno dei tanti scrigni preziosi e segreti della città: palazzetto mattei a Villa Celimontana, sede della Società Geografica Italiana, dal 1926.