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In uscita Stefano Borgia. Inediti nell’Archivio storico di Propaganda Fide, sec. XVIII-XIX. Catalogo

di Redazione , 18 Novembre 2021
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Arriva in stampa, in concomitanza con il IV Centenario di Fondazione della Congregazione de Propaganda Fide (1622-2022), la catalogazione degli Inediti del Fondo Borgia, conservati nell’Archivio Storico della Congregazione. Un lungo lavoro di ricerca che restituisce a ricercatori e studiosi della figura di Stefano Borgia, cardinale erudito ed umanista, che ne fu Segretario e poi Prefetto, tutti i tasselli necessari a completare il quadro storico di riferimento.

La pubblicazione viene messa a disposizione degli studiosi per recuperare un periodo, un personaggio, una storia, connessa a tante altre storie, piccole e grandi, come si possono trovare solo negli archivi: dagli affari di stato, con le loro Spy stories, alla lista della spesa, letteralmente.

Fa riflettere la circostanza che, a distanza di quasi tre secoli e un’infinità di guerre e cataclismi, le persone siano scivolate nell’ombra, gli edifici di pietra ridotti in rovine, le statue di bronzo cadute dai loro piedistalli di marmo e trasformate in palle da cannone, i reperti pregevolissimi sfortunatamente dispersi, ma le lettere che ne parlano, scritte su carta, il più fragile dei materiali, sono ancora qui “vive” per raccontare – a chi vorrà ascoltarla – una storia che non deve essere dimenticata.

Edizioni Ludica, Viale Trastevere 141, 00153 Roma - langella@premioborgia.it

La consistenza dei materiali catalogati Il Fondo Borgia di Propaganda consiste nei seguenti materiali, per un totale di 3.750 fogli:

-due miscellanee, rilegate e numerate: Miscellanea V, fogli 591; Miscellanea XV, fogli 269.

-cinque volumi di carte sciolte: Eredità Borgia I, fogli 659; Eredità Borgia II, fogli 681; Eredità

Borgia III, fogli 506; Eredità Borgia IV, fogli 527; Eredità Borgia V, fogli 482.

-due volumi sciolti: Registro inventario, fogli 16; Memorie, fogli 19.

Struttura dell’opera

Per ogni documento d’archivio è stata redatta una scheda con gli elementi fondamentali: autore; data; luogo; tipo di documento (lettera, conteggio, ricevuta, atto giudiziario, minuta; appunto; etc.); contenuto; riferimenti (nomi di persone citate nel documento, anche se solo nei saluti o luoghi).

Per favorire la consultazione, in appendice, sono state inserite le biografie essenziali, con il corrispondente indice dei nomi. Non si tratta di un elenco completo, il criterio scelto è quello di evidenziare i nomi maggiormente ricorrenti o significativi, escludendo quelli che abbiano notorietà storica o letteraria, siano frutto di citazioni ovvero toponimi, reperibili in ogni dizionario, oppure non siano strettamente attinenti al periodo trattato (Augusto, Adriano, Tacito, Seneca, Origene, etc.), privilegiando quelli di maggiore interesse per “questa” storia, ancora tutta da recuperare. Insomma, se di Borgia si diceva in vita: est liber caute legendum, anche le raccolte del suo archivio meritano la stessa prudenza.

Il CISB

Sono passati tanti anni dall’inizio di questa ricerca storica che inizia formalmente con la fondazione del CISB (Centro Internazionale di Studi Borgiani), dedicata alla figura del cardinale Stefano Borgia – forse – l’ultimo grande umanista-mecenate, vissuto tra Sette e Ottocento, così avanti sui tempi e rispetto ai contemporanei da essere molto incompreso, in vita e presto dimenticato, dopo morto. Alcuni dati sintetici:

-la fondazione del Centro Borgiano nel 1994;

-pubblicazione di 4 quaderni della Biblioteca comunale di Velletri tra il 1995 e il 2001, comprese le trascrizioni dell’Epistolario privato;

-a partire dall’anno 2000, la pubblicazione di 5 quaderni CISB, gli ultimi due con le Edizioni Ludica, in collaborazione con l’Accademia di Danimarca e altre istituzioni internazionali, a soggetto storico-archivistico;

-assegnazione del Premio Borgia che, giunto alla sua VIII edizione nel 2013, viene da allora conferito sistematicamente a un progetto mirato: la borsa di scavo alla missione archeologica nel Fayyum dell’Università di Lecce;

-pubblicazione di 5 Quaderni di viaggio, dedicati alla cultura tibetana della diaspora, sempre con Ludica;

-sito: www.premioborgia.it, con le pubblicazioni e le principali iniziative dell’Associazione.

L’Autore

Rigel Langella, giornalista e saggista, dirige il CISB (Centro Internazionale di Studi Borgiani), che ha fondato nel 1994 assieme a Mario Capasso. Ha curato numerose pubblicazioni in ambito storico e teologico. In particolare, va ricordata la trascrizione dell’Epistolario privato di Stefano Borgia in tre volumi, editi dalla Biblioteca Comunale di Velletri, e la Collana Quaderni del CISB.

Contributi critici

Dagli auspici alla realtà. La Congregatio de Propaganda Fide, era stata istituita da papa Gregorio XV con la bolla Inscrutabili Divinae del 22 giugno 1622 ma fu, appunto, il suo successore Urbano VIII, eletto al soglio di Pietro nell’anno 1623, a dover riempire di contenuti questo grande progetto riformatore, il cui pilastro era rappresentato dal Collegio missionario di Propaganda Fide, fondato nel 1624 e “antenato” dell’attuale Pontificia Università Urbaniana.

In ragione di antichi e consolidati legami tra la Città di Velletri e la Congregazione di Propaganda Fide, guardo con favore a questa iniziativa portata avanti dal Centro Internazionale di Studi Borgiani (CISB) e dalla sua storica presidente Rigel Langella, docente di teologia e intraprendente animatrice di tante iniziative culturali, che spaziano dall’interesse per la ricerca archeologica a quello per l’ecologia integrale, primo grande contributo profetico del pontificato di papa Francesco. Il paziente lavoro per catalogare definitivamente gli Inediti borgiani conservati nell’archivio storico di Propaganda Fide inizia dopo aver portato a termine la trascrizione dell’Epistolario privato, conservato nella biblioteca comunale di Velletri. Viene ora presentato il frutto di un’attività che ha richiesto lunghi anni di applicazione e studio, condotta tra molte difficoltà. (mons. Vincenzo Apicella, vescovo di Velletri-Segni)

Papiri e non solo.

Rigel Langella è una benemerita studiosa della figura del cardinale Stefano Borgia e del mondo culturale nel quale egli operò nella seconda metà del Settecento. Alla vita e alle opere di questo importante umanista la Langella ha dedicato numerose pubblicazioni che hanno permesso di delineare, come mai prima era stato fatto, la personalità e gli interessi del Borgia, e la ricostruzione della cerchia di studiosi, in particolare danesi, che si raccoglievano intorno a lui. Tra di essi era il paleografo danese Niels Iversen Schow (1754-1830), al quale il cardinale affidò lo studio e l’edizione della celebre Charta Borgiana. Con il presente lavoro la Langella meritoriamente mette a disposizione degli studiosi della civiltà del Sette e di inizi dell’Ottocento il catalogo di tutto il fondo borgiano dell’Archivio Storico di Propaganda Fide, migliaia di fogli custoditi in sei scatole e altri due volumi di lettere rilegate. Si è trattato di un lavoro enorme, che la Langella, con amorevole abnegazione e tenacia, ha svolto nel corso di molti anni.

Il catalogo è un prezioso strumento di lavoro e un punto di partenza per tante, ulteriori ricerche sulla straordinaria figura del Borgia. Qui mi limito a ricordare alcune lettere scritte tra il 1799 e il 1800 al Borgia da alcuni suoi corrispondenti, nelle quali si accenna alla celebre stele di Rosetta, che nel 1822 servì a J.-F. Champollion per la decifrazione dei geroglifici. Da esse apprendiamo l’interesse del cardinale per la stele, da poco rinvenuta e non ancora decifrata, un nuovo tassello alla ricostruzione della poliedrica figura del Borgia e della storia di un momento importante dell’Egittologia. (Mario Capasso, ordinario di papirologia, Università di Lecce)

Frederik Münter e Stefano Borgia: l’incontro tra un vescovo danese e un cardinale italiano.

Questa pubblicazione apre nuovi squarci sull’intenso e duraturo rapporto tra Frederik Münter e Stefano Borgia, grazie alla corrispondenza intercorsa tra due grandi intellettuali europei. L’acquisizione di reperti con incisioni geroglifiche, era ritenuta essenziale per lo studio della scrittura egizia. Tentativi nei quali si impegnò, assieme allo stesso Borgia, allacciando rapporti per addivenire a una possibile decifrazione con Johan David Åkerblad e Silvestre de Sacy, i più celebri studiosi del tempo, con la speranza (frustrata) di ottenere una copia della Stele di Rosetta, come dimostrano gli scambi epistolari, ora meglio conosciuti e documentati.

La decifrazione degli antichi sistemi di scrittura, in effetti, era un argomento sul quale Münter e Borgia avevano intensamente corrisposto. Ringrazio gli autori e i curatori per la possibilità, che mi è stata data, di portare anche il mio apporto personale a questa iniziativa editoriale per celebrare il IV Centenario di fondazione di Propaganda Fide. In particolare Rigel Langella, Mario Capasso, gli archivisti e il personale tutto dell’Archivio storico di Propaganda Fide per il contributo portato con questa pubblicazione all’approfondimento delle relazioni tra Frederik Münter e Stefano Borgia, un vescovo danese e un cardinale italiano, che rappresentano anche un segno di proficue relazioni, sotto l’egida dei valori universali della cultura classica e della fratellanza tra i popoli. (Tobias Fisher-Hansen, professore emerito, Copenaghen)

The dissemination of knowledge

The standing of Stefano Borgia as part of the Italian Enlightenment is becoming all the more appreciated as time unfolds. But Borgia’s greatness is also due to his humble nature. He cherished the contact he had with the first two Maltese literati who were greatly interested in cultivating the Maltese language, a language which is Arabic in origin but is equally the expression of a European and Christian nation. His exchange of letters with Francesco Agius de Soldanis (1712-1770) and with Michele Antonio Vassalli (1764-1829). I have to say that I was very fortunate to witness the first stems of this work during my visits to the Archives of Propaganda Fide, and I could admire the dedication of Rigel Langella to bring to light this fundamental work to those who are interested in the contacts established by this erudite cardinal. This work by the indefaticable Langella, makes part of the series of essential publications she issued to help us understand the figure who believed in building bridges with unknown worlds rather than fearing diversity.

It was no mean feat for Langella to finish this work. At times, rather than finding the assistance she needed, she hit a brickwall and at times was on the verge of giving up. But like Borgia before her, she firmly believed in the dissemination of knowledge, and she stayed the course. I congratulate Rigel for her perseverance, and also CISB for their continued support to research. (Olvin Vella, Università di Malta)

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