ARTICOLO TRATTO DALLA RIVISTA L'ETERNO ULISSE NUMERO 2
In numerosi culti del Centro America veniva contemplato il cosiddetto ‘ciclo dei mondi’ all’interno dei quali il ‘quinto mondo’, quello del genere umano, creato dal mitico dio Quetzalcoatl – serpente piumato degli Aztechi e inventore del calendario – si sarebbe concluso il fatidico 21 dicembre del 2012. Sull’immaginario di questo popolo gravava quasi costantemente un senso di precarietà e di imminente fine del genere umano che essi tentavano di contrastare con rituali e sacrifici finalizzati a scongiurare il pericolo di un’improvvisa cessazione del ciclo del Sole e, con esso, della vita sulla terra. Tra i rituali più suggestivi e cruenti, finalizzati a scongiurare il temuto evento, rientrava anche quello del gioco della palla – per certi versi assimilabile alla pallavolo o al racquetball – che in queste pagine l’autore ci descrive affrontandone il simbolismo e la suggestiva valenza sacrale.