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Il linguaggio dei simboli

20 Marzo 2015, l’eclissi del secolo

Venerdì 20 marzo potremo assistere in Italia ad un’eclissi parziale che arriverà a oscurare oltre il 65% del disco solare. Inizierà alle ore 9.20 e si protrarrà fino alle 11.40, con culmine alle 10.30 circa. Il fenomeno dell’eclissi solare, che ha destato sempre oscuri presagi nelle società antiche, si rivela quest’anno un evento denso di significati, legati alla sua particolarissima cadenza e alla concomitanza con l’equinozio di Primavera.

di Marie Noelle Urech , 18 Marzo 2015
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E' dal 1662 che non avviene un’eclissi di sole nella data che sancisce l’inizio della primavera astronomica

Venerdì 20 marzo potremo assistere in Italia ad un’eclissi parziale che arriverà a oscurare oltre il 65% del disco solare. Inizierà alle ore 9.20 e si protrarrà fino alle 11.40, con culmine alle 10.30 circa. Il fenomeno dell’eclissi solare, che ha destato sempre oscuri presagi nelle società antiche, si rivela quest’anno un evento denso di significati, legati alla sua particolarissima cadenza e alla concomitanza con l’equinozio di Primavera.

In effetti, è dal 1662 che non avviene un’eclissi di sole nella data che sancisce l’inizio della primavera astronomica. Oltre a coincidere con l’equinozio, l’eclissi si troverà e a corrispondere con la fine della notte polare, vale a dire con il ritorno dell’astro luminoso nelle zone artiche a seguito della consueta assenza invernale durata per ben sei mesi, un evento più unico che raro che si manifesta ogni 500 mila anni circa.

Altro dettaglio a renderlo un evento speciale, questa eclissi è la 61esima nella serie Saros 120, la prima essendo avvenuta l’11 agosto 1069, quasi 1000 anni fa.  Saros 120 è una serie di eventi astronomici in cui ogni evento è separato dal precedente (e dal successivo) di 18 anni, 10 giorni e 8 ore (o 18 anni, 11 giorni e 8 ore, a seconda di quanti anni bisestili cadono nell’intervallo temporale).

Un’eclissi di Sole avviene quando la Luna si frappone tra l’astro e la Terra, proiettando la sua ombra sul nostro pianeta. In base alla dimensione apparente del disco lunare al momento del passaggio, l’eclissi può essere parziale o totale. Le eclissi hanno sempre destato riverenza nei popoli antichi, e destano tuttora un certa soggezione nel nostro immaginario arcaico.  Ci  rammentano che la nostra esistenza è, in qualche modo, sempre sottesa al Mistero che anima l’universo.

Il Sole, in particolare, per la sua forte connessione alla vita,  quando era occultato dalla Luna , veniva percepito come  la morte della vita sulla Terra. Tuttavia lo stesso evento prometteva la resurrezione quando il Sol Invictus avrebbe preso il sopravvento sulla Luna riportando nuovamente luce, vita e calore sul pianeta.  La luna, essendo legata ai Misteri della Notte, ai mondi invisibili del buio, porta con sé un significato di morte, ma anche di illusorietà e di instabilità della mente. Infatti, è nota l’influenza della Luna sulla psiche umana, sullo stato umorale, sulle malattie mentali.

Non possiamo liberarci dai significati analogici attribuiti al fenomeno, tramandati nei secoli da culture molto avanzate, come quelle dei Druidi, Egizi e Mesopotamici la cui concezione del mondo si basava allora sull’intima connessione tra macrocosmo e microcosmo. Se la nostra razionalità osserva e misura un fenomeno fisico, la parte analogica del nostro Essere percepisce altre informazioni.  L’eccezionalità di questa eclisse di marzo è la sua sincronia con l’equinozio di Primavera, nel segno dell’Ariete.

L’equinozio di Primavera porta con sé memorie simboliche, collegate agli inizi, alla spinta dell’energia creativa della vita.  Simboleggia lo slancio di un nuovo inizio e, mentre i vecchi edifici dell’ordine stabilito crollano, nasce una nuova apertura e sviluppi. Cosa possiamo desumere a livello simbolico da quest’evento?  Se le egregore (forme pensiero) prodotte dalle nostre menti creano una forte illusione collettiva,  capace di indebolire la Luce, è soltanto un fenomeno transitorio. La Luce tornerà a illuminare la Terra (l’umanità). Un potente messaggio per destarci, per allontanare l’oscurità e i suoi fomentatori, per focalizzarci su ciò che importante per il destino del Pianeta e dell’umanità stessa, per ricordarci che “Ciò che è in basso è come ciò che è in alto” della tavola smeraldina, un antico testo sapienziale.

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23 Marzo 2015 00:15, caterina ha scritto:
Grazie per questo bell'articolo!

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