Madre, maestra e guida del filosofo… la simbologia alchemica è pervasa dalla ricorrenza dell’elemento femminile e l‘antichità è una generosa fucina di esempi di donne eccellenti: Maria l’Ebrea, Cleopatra, Teosebia, Perenelle, Panunzia, Ipazia, Artemisia di Caria, Hatshepsut, la regina di Saba, Semiramide, Elefantide, Laide, Olimpia di Tebe, Antiochis, Metrodora, Trotula de Ruggero, Ildegarda di Bingen, e poi, nel Rinascimento, Isabella e Beatrice d’Este, Lucrezia Borgia, Isabella d’Aragona, Elisabetta Gonzaga e non ultima Caterina Sforza, questi solo alcuni nomi delle donne che hanno saputo raccogliere gli antichi archetipi della conoscenza femminile, riproponendo l’anima più autentica dell’arte alchemica e facendola poi confluire, con naturalezza, nella medicina, nella cosmesi, nell’erboristeria e nella sfera della letteratura, della scienza e dell’arte.