Da necessità vitale ad atto sacrale, il cibo costituisce una sottile frontiera che coinvolge corpo e anima, sacro e profano. Un linguaggio immediato e naturale nel quale ci si riconosce; una ritualità che affratella e diventa cultura; un mezzo attraverso il quale si creano, si comunicano, ma anche si trasgrediscono le regole, le gerarchie e i legami sociali.
L'articolo completo è disponibile sul numero 3 de "L'Eterno Ulisse"