Per le civiltà e culture dell’antichità, che vivevano a stretto contatto con la natura e se ne sentivano parte integrante, venerare il Sole e il principio della Luce era un fattore simbolico imprescindibile e accomunava popoli anche molto lontani fra loro. I solstizi e gli equinozi erano rivestiti da una straordinaria sacralità celebrata con intensi rituali che si svolgevano in appositi templi nei quali luci ed ombre scandivano i momenti salienti in cui l’energia solare veniva convogliata per esercitare la sua azione benefica. Per gli antichi, il solstizio più importante era quello invernale il 21 dicembre perché nel ciclo stagionale è la fase con meno luce: attraverso i rituali e le celebrazioni che effettuavano essi desideravano richiamare nuovamente più luce nelle loro vite per la crescita, il raccolto e il ripristino della salute e della forza vitale.