L'Eterno Ulisse

Itinerari insoliti nel grande mare della conoscenza

RSS FaceBook

Il linguaggio dei simboli

La Primavera, l'anima della natura e le emozioni della rinascita

E' arrivata la primavera, preannunciata dai ricami floreali del mandorlo, fiore che riassume il significato profondo di questa stagione: la rinascita.

di Chiara Gnocchi , 21 Marzo 2016
TAG   

mandorlo primavera

Agli sgoccioli temporali di un anomalo inverno, ci prepariamo ad osservare - prendendone parte - la rituale trasformazione vitale dell'ambiente che ci circonda: la Primavera, l'anima della natura.

Il suo arrivo è già stato preannunciato dai ricami dei mandorli in fiore, i cui fiori delicati che precedono la comparsa delle foglie sono in grado di resistere agli sbalzi termici tipici del mese di febbraio.

Per questa capacità di fiorire con grande anticipo le antiche popolazioni della Siria e della Mesopotamia chiamavano il mandorlo "saked", ovvero vigilante in quanto percettore dei primi segnali di primavera.

Il suo fiore riassume in sé il significato profondo che la Primavera simboleggia, oltre che per la natura, anche per l'essere umano quello di "rinascita": rinascita della vita, rinascita spirituale, rinascita della persona.

Andando indietro nel tempo e nella storia, già nell'antica civiltà dei Sumeri, l'Equinozio di primavera (21 marzo) era una data molto importante in quanto era stabilito il primo giorno dell'anno, essendo essenzialmente un anno agricolo scandito dalla Luna. I Sumeri erano convinti che la natura rinascesse ogni anno attraverso un Matrimonio Sacro tra Innana - Regina dei cieli e della terra, dea dell'amore, della fertilità - e Dumuzi dio della vegetazione e delle messi.

Questo matrimonio era realmente celebrato tra una sacerdotessa del tempio di Eanna (che rappresentava la dea, per l'occasione purificata, profumata di rare essenze, acconciata ed istruita per le fasi del rito) ed il re della città che assumeva le funzioni di Dumuzi. Ciò avveniva alla presenza dei sacerdoti che interpretavano attentamente quanto accadeva per prevedere come sarebbe stato l'anno futuro.

Ancora oggi nel Mondo vi sono usanze e riti per celebrare il germogliare di Vita in tutti i suoi colori; ad esempio in India con il Festival di Holi, antica festa indù conosciuta come festa della gioia e della felicità. Si celebra ogni anno nel mese indù di Phalunga - il giorno della luna piena – e durante la sera vengono accesi dei falò in cui si bruciano i ramoscelli secchi dell'inverno, sulle cui ceneri, la mattina dopo, vengono sparse polveri sacre e acqua colorata a simboleggiare l'annientamento dello spirito del male e l'arrivo della primavera. Il giorno successivo per le strade di città e villaggi la gente si ritrova per il tradizionale lancio di acqua e polvere colorata, il tutto accompagnato da balli e canti.

La Primavera è proprio questo: pastellate di luminosità cromatica a tinte forti e delicate, profumi e suoni. La Natura è di per sé un tema capace di frantumarsi in mille altri temi. Osserviamo le trasformazioni nell'ambiente che ci circonda, passando dal realismo ad un dettato interiore a tratti spirituale.

L'arte, la letteratura e la musica da sempre traggono ispirazione e memorizzano la magia dell'evento trasfigurandola poeticamente e arricchendola di significati, un fluire di emozioni altalenanti: dall'entusiastico stupore alla velata nostalgia e malinconia. L'emozione diventa così protagonista.

Henri Matisse nel periodo in cui risiedeva in Costa Azzurra (1918-21) era affascinato dall'epifania della natura che lo circondava, beneficiava della luce "tenera e calda"e trasferiva questo entusiasmo nella pittura.

Gli oggetti ed i soggetti del quotidiano, ritratti, diventano uno specchio su cui si riflette l'energia della vita ed il colore si trasforma in suono appena udibile oppure vibrante.

Ci perdiamo nell'osservare il limpido cielo azzurro spruzzato di nuvole bianche per inseguire il volo di una rondine attirati dal suo richiamo e guardandola capita di perderci in pensieri, divagazioni interiori anche profonde. 

Se penso ad una canzone che riassume questa astrazione riflessiva, vado con la mente a "Le rondini" di Lucio Dalla, acrobata poetico tra parole e musica. Questo brano del 1990, contenuto nel cd "Cambio" inizia proprio con il melodioso garrire di rondini: "Vorrei entrare dentro i fili di una radio/e volare sopra i tetti delle città/ (...) /e con la polvere dei sogni volare volare/al fresco delle stelle anche più in là/sogni, tu sogni nel mare dei sogni. 

Ricerca il significato profondo della vita, delle cose semplici, quelle contano. Si interroga sull'amore e sui sogni "E seguire ogni battito del mio cuore per capire cosa succede dentro/e cos'è che lo muove/(...)/sogni, tu sogni, nel cielo dei sogni".

Un lettore ha commentato questo articolo commenta commenta anche tu
Abitare In Salute
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter!
Email
22 Marzo 2016 13:32, Martina Basso ha scritto:
Bellissimo!!!!!! Brava!!!

abbonati!

Copertina Eterno Ulisse