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L'agrifoglio di Natale, un albero sacro

Albero sacro a cui le popolazioni celtiche attribuivano poteri magici, appendendone ramoscelli sugli ingressi delle abitazioni, l’agrifoglio è comunemente usato in tutto il mondo come una decorazione natalizia, una consuetudine derivata da antichi romani che inviavano rami di agrifoglio e altri regali ai propri amici durante i Saturnali, la festa romana di Saturno, che si teneva intorno al 17 dicembre, per celebrare il solstizio d’inverno.

di Redazione , 22 Dicembre 2015
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agrifoglio
L’agrifoglio è comunemente usato in tutto il mondo come una decorazione natalizia

Originario del Regno Unito e dell’Europa centrale, è un arbusto sempreverde che può raggiungere oltre i 20 metri di altezza e le cui bacche rosse sono note a tutti per il loro uso, assieme ai rami che le contengono, in numerose decorazioni natalizie.

L’agrifoglio cresce spesso in modo selvatico e sparpagliato, tra boschi di querce e alberi di faggio, e sembra essere immune da qualsiasi infestazione da parte degli insetti. Raramente è influenzato anche dal più rigido degli inverni, durante i quali gli uccelli tempo amano nutrirsi delle sue bacche. I semi sono propagati dagli uccelli durante il volo e ci impiegano circa due anni per germinare. Inizialmente la crescita è lenta, ma poi esplode di colpo e diventa più rapida dopo i primi quattro o cinque anni.

Uno degli alberi sacri della tradizione Wicca, e le popolazioni celtiche gli attribuivano poteri magici, e ne appendevano ramoscelli sugli ingressi delle abitazioni, contro gli spiriti maligni. I celti ritenevano che la Grande Quercia fosse la Signora dei mesi caldi e che la sua controparte durante i mesi freddi fosse proprio l’agrifoglio, che rimaneva verde brillante e vitale, mentre tutte le altre piante si spogliavano delle foglie, fino alla primavera successiva; per questa ragione, l’agrifoglio veniva considerato una pianta beneaugurante. I druidi celti spesso ne invocavano la forza e l’aiuto durante i loro “viaggi spirituali”.

Nei paesi più freddi, nella Domenica delle Palme, si utilizzano rami di agrifoglio al posto dei rami d’ulivo. In queste nazioni, come in Irlanda ad esempio, si ritiene che le foglie e le spine simboleggino la corona di spine che venne posta sul capo a Gesù Cristo durante il suo calvario, mentre le bacche rosse ne simboleggino il sangue versato.

L’agrifoglio è comunemente usato in tutto il mondo come una decorazione natalizia, una consuetudine derivata da antichi romani che inviavano rami di agrifoglio e altri regali ai propri amici durante i Saturnali, la festa romana di Saturno, che si teneva intorno al 17 dicembre, per celebrare il solstizio d’inverno.

Nel folklore pagano, l’agrifoglio è associato allo spirito della vegetazione e le forze calanti della natura, antropomorfizzata in una figura mitica chiamata “il Re Agrifoglio”, che regola la natura durante il suo declino, a partire dalla metà del solstizio d'estate (Litha - 21 giugno) fino alla metà del solstizio d'inverno (Yule - 21 dicembre). Ad ogni solstizio del Sabbat, il Re Agrifoglio e suo fratello, il Re Quercia, si impegnano in combattimento rituale per attirare le attenzioni della Dea, con la quale il vincitore presiederà la natura nella seconda parte dello stesso anno. Nella sua personificazione, il Re Agrifoglio è spesso raffigurato come un vecchio vestito con abbigliamento invernale, con una ghirlanda di agrifoglio sulla sua testa.

A Yule, dopo la sua battaglia con il Re Quercia, la nuova luce del dio – sole riemerge per incoraggiare la crescita della pianta in occasione del nuovo anno. Dopo l'avvento del cristianesimo, durante il Natale e il Capodanno, la tradizione celtica afferma che un uomo molto vecchio, completamente vestito e ricoperto di rami di agrifoglio e foglie, cammini insieme ad una donna era anche vestita di edera (Ivy – la controparte femminile di Holly) e insieme sfilino per le strade, in silenzio, verso il nuovo anno. La fioritura dell’agrifoglio avviene da maggio a giugno, con fiori bianchi e molto piccoli, non particolarmente appariscenti. I fiori sono maschi o femmine e su ogni albero di agrifoglio sono presenti fiori di un solo tipo, ragione per cui, per la riproduzione, hanno bisogno di altri agrifogli nelle vicinanze, e, come molte altre piante, si avvalgono delle api per la loro impollinazione e riproduzione.

A causa delle sue spine molto acuminate, fornisce un eccellente rifugio per piccoli animali ed uccelli dai predatori; questi ultimi sono molto golosi dei suoi semi rossi (tossici invece per l’uomo) e contribuiscono alla riproduzione degli agrifogli spargendone i semi stessi. In passato l’agrifoglio ha avuto una discreta importanza come mangime per gli animali durante i mesi più freddi. Venne anche usato per delimitare confini, grazie al suo fogliame molto fitto e alle sue spine molto lunghe ed appuntite, ma anche come protezione delle case, sia da animali selvatici, sia da situazioni pericolose durante le passate guerre locali. Ancora oggi le piante di agrifoglio fungono da punti di riferimento per delimitare confini di zone agricole, pur essendo venuta meno la loro funzione protettiva.

Proprietà fitoterapiche

Da un punto di vista commestibile, ricordiamo che le bacche sono tossiche per l’uomo e l’unica parte utilizzabile dell’agrifoglio sono le foglie, usate come sostituto del tè. Il frutto tostato è stato utilizzato come un surrogato del caffè e si consiglia comunque molta cautela nel mangiare il frutto, in quanto può essere purgante ed emetico.

- astringente

- diaforetica

- diuretica

- emetica

- espettorante

- febbrifuga

- purgativa

L'agrifoglio è poco utilizzato nella fitoterapia moderna. Le foglie sono diaforetiche, espettoranti, febbrifughe e tonificanti. Possono essere utilizzate fresche in quasi ogni momento dell'anno, o possono essere raccolte in tarda primavera, ed essiccate per un uso successivo. Sono utilizzate nel trattamento delle febbri intermittenti, nei reumatismi, in presenza di molto catarro, nei casi di pleurite, eccetera. Il succo delle foglie fresche può essere utilizzato con successo nel trattamento dell’ittero.

Le bacche sono tossiche, con effetti fortemente emetici e purgativi e non devono essere usate se non sotto la supervisione di medici. Esse sono state utilizzate nel trattamento dell’idropisia e, in polvere, come astringente nei casi di sanguinamento. La radice dell’agrifoglio è utilizzabile come un diuretico. La pianta è utilizzata anche per la realizzazione del rimedio corrispettivo nei Fiori di Bach: le parole chiave per la prescrizione sono: odio, invidia, gelosia e sospetto. Il problema di fondo è l'assenza di amore e il rimedio lavora per favorire l'apertura verso gli altri.

Viene così descritto da Bach: «Il rimedio è associato a coloro che, a volte, sono influenzati da pensieri come la gelosia, l'invidia, la vendetta, il sospetto, per le diverse forme di vessazione, quando soffrono molto interiormente, anche se non esiste nessuna causa reale che giustifichi questa infelicità».

Tratto da Viriditas

Abitare In Salute
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