L'Eterno Ulisse

Itinerari insoliti nel grande mare della conoscenza

RSS FaceBook

Miti e leggende

Un Amore Eterno. La leggenda di S. Tecla

Nata nella cittadina di Iconio, a nord di Seleucia, Tecla all’età di 18 anni si ritrova ad avere il destino già scritto. La giovane ragazza ancora non sapeva che un Destino più grande era in serbo per lei.

di Emanuela D'Ignazio, 30 Giugno 2014
TAG   

s tecla
L'immagine di un mosaico della basilica di Parenzo, raffigurante S. Tecla

Ci troviamo a Seleucia, nella costa meridionale della penisola Anatolica (Turchia), in una città che ospita dal II secolo d.C. il culto per una donna: Tecla.

Nata nella cittadina di Iconio, a nord di Seleucia, Tecla all’età di 18 anni si ritrova ad avere il destino già scritto, perché promessa sposa di Tamir. La giovane ragazza ancora non sapeva che un Destino più grande era in serbo per lei.

Infatti in quei giorni giungeva in città l’apostolo Paolo di Tarso, che si stava recando ad Antiochia, il quale fu ospitato da una famiglia vicina di casa di Tecla; così la giovane promessa sposa iniziò ad ascoltare segretamente dalla sua finestra le parole dell’Apostolo. Queste accesero in lei il fuoco della rivelazione, tanto che decise che il suo destino sarebbe stato un altro: avrebbe consacrato la propria vita a Dio seguendo le orme di Paolo.

In risposta alla ribellione di Tecla, il futuro sposo Tamir denunciò Paolo e Tecla con l’accusa di essere cristiani. Il disegno divino non era però ancora stato compiuto: così una miracolosa catastrofe naturale permise ai due cristiani di fuggire al martirio. Giunti a Pisidia, però, i destini dei due cristiani si divisero: la giovane Tecla si trovò infatti a dover respingere le insidie di un ricco aristocratico. Per questo fu condannata a morte, durante i giochi circensi. In attesa dello spettacolo, la giovane fu affidata alla cure della regina Triferna, la quale pregò il governatore di non procedere con l’esecuzione. Il coro delle proteste della regina e delle altre donne presenti per l’ingiusta condanna risuonò in cielo; così, ammansite le bestie, Tecla fu liberata e lasciata andare.

Tecla si era dunque salvata, ma doveva ricongiungersi a Paolo, la sua guida. Saputo che nel frattempo egli era giunto a Mira, la giovane si travestì da uomo e insieme ad altri giovani lo raggiunse. L’Apostolo le ordinò però di ritornare nella sua città natale, Iconio, e di convertire gli abitanti portando loro la parola di Dio, come aveva fatto con la regina Triferna. Tecla decise, ancora una volta, di obbedire al servo di Dio e si trasferì a Seleucia, vicina alla sua città natale.

Si racconta che visse in una spelonca predicando la parola di Dio, ospitando donne che conducevano una vita ascetica e compiendo guarigioni miracolose. Questo fatto, però, scatenò l’ira di alcuni medici pagani, i quali assoldarono dei giovani per privarla della verginità. Tecla riuscì a rifugiarsi in una grotta e lì, davanti ai suoi inseguitori, la terra si squarciò e la giovane scomparve risucchiata da essa, lasciando ai suoi inseguitori soltanto un lembo della sua veste, strappata nel tentativo di afferrarla.

Le fonti riportano che Tecla restò a Seleucia per altri 72 anni, morendo all’età di 90 anni.

Secondo la leggenda, invece, di Tecla non si seppe più nulla fino ad una sua miracolosa apparizione a Roma, spinta dal desiderio ti ritrovare il suo perduto Paolo. Informata da un viandante che l’apostolo era deceduto, pochi anni dopo, per il dolore di non aver rivisto un'ultima volta l’uomo che le regalò la possibilità di scegliere una vita diversa, una vita piena di Amore, Tecla morì e fu sepolta vicino alla tomba di S. Paolo.

A Roma oggi, infatti, le catacombe di S. Tecla si trovano vicino alla basilica di S. Paolo.

Abitare In Salute
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter!
Email

abbonati!

Copertina Eterno Ulisse