Il mito di Thule – l’isola scomparsa, sede degli Iperborei o assimilata alla mitica Atlantide, terra generatrice di ombre funeste, come quelle del nazismo, o emblematico luogo di sogni fantastici e di ultime tappe ai confini del mondo – in queste pagine è protagonista di un’insolita esplorazione. La sua collocazione geografica e l'attendibilità “scientifica” dei dati hanno poco importanza, significativo diventa, invece l’aspetto mitico e simbolico che la pone come “terra posta sempre al di là dell'orizzonte, terra dove il sole resta fermo nel cielo”. Il viaggio verso Thule, verso un Nord ipotetico non indicabile dalle bussole, diventa un viaggio fuori dal tempo e dallo spazio, un viaggio verso l'immortalità.