L’idea di migliorare la qualità della vita sviluppando le facoltà mentali innate che l’uomo possiede, ma non utilizza, non è certo una scoperta recente.
La seconda metà del secolo scorso, in particolare, ha visto moltiplicarsi i sistemi per educare la mente al “pensiero positivo”, controllare lo stress, migliorare lo stato di salute, raggiungere un elevato livello di resilienza, gestire l’ansia, potenziare la creatività, la memoria, l’intuizione, avere accesso al patrimonio di immagini, sogni e ricordi custodito nell’inconscio.