«Il bioterapeuta può percepire, attraverso le sue qualità extrasensoriali, le variazioni bioelettriche e poi normalizzarle, aggiungendo quel quid energetico vitale di cui le parti ammalate sono deficitarie. Inoltre, l’emissione bioplasmica o bioradiante fuoriuscente dal palmo delle mani del bioterapeuta, trasmessa attraverso i canali energetici, permette il recupero più rapido della salute dell’ammalato». In queste pagine l’autore – la cui energia “biofotonica” ha stupito anche accreditati scienziati, come il professor Fritz-Albert Popp, in Germania – ci illustra i nuovi orizzonti della biofisica e il loro influsso sulla cosiddetta medicina energetica avvalendosi di un raro patrimonio di prove e di certezze conquistate alla luce di serie indagini scientifiche condotte in oltre cinquant’anni di sperimentazioni nel campo.