Siamo sicuri che il luogo in cui si trova la mente sia proprio la nostra testa? Il dubbio è lecito, ci suggerisce Guido Dalla Casa – studioso di Fisica dei Quanti -. "Eventi apparentemente inspiegabili e misteriosi ci ricordano che non siamo fatti di sola materia, ma soprattutto che l'universo ha la sua matrice in una coscienza universale". Nell'articolo che segue e con la competenza che gli è propria, lo studioso ci propone un excursus sul mistero della Sincronicità, fenomeno contemplato oggi da molti filoni della Fisica e della Neurofisiologia, secondo cui le particelle-onde che si separano da un unico punto restano indissolubilmente legate, dato che l’osservazione anche di una sola di esse influenza istantaneamente il comportamento delle altre, a qualunque distanza si trovino. Ne consegue, dunque, che nulla è separabile nell'Universo e che del concetto stesso di Tempo sappiamo ancora ben poco.
Agli inizi della storia della scienza moderna, tre-quattro secoli fa, la fisica nacque sostanzialmente come meccanica, soprattutto per opera di Newton. Il pensiero corrente della cultura occidentale è ancora oggi in gran parte ancorato alla visione del mondo che consegue dall’opera di Newton, sia per quanto riguarda i concetti di spazio e di tempo, sia perché viene attribuita ai fenomeni una natura essenzialmente meccanica. Tutto si poteva ricondurre al movimento di punti materiali nel tempo, che esisteva in modo assoluto e indipendente.
Inoltre, alla base della scienza “ufficiale” (quella che viene divulgata) sta il dogma seguente: “il mondo materiale esiste in modo del tutto indipendente dal mondo mentale-spirituale”.
In altre parole, la scienza è nata assumendo come premessa ovvia – quindi senza alcuna garanzia – una particolare visione filosofica, quella di Cartesio.
Nel 1905, data di nascita convenzionale della relatività speciale, spazio e tempo perdono la loro esistenza indipendente e assoluta, materia ed energia diventano intercambiabili: il tempo non è più quello di Newton, è entrato nel gioco mescolandosi alle altre grandezze, c’è solo uno spaziotempo inestricabile. Materia ed energia sono state unificate, ma un dualismo resta ancora netto: c’è un mondo energetico-materiale oggettivo, che viene esplorato da una mente umana separata.
Forse il pensiero corrente ha accettato l’unificazione energia-materia, ma non è andato oltre. Sempre di entità fisiche si tratta. La mente è un’altra cosa: essa indaga dall’esterno il mondo fisico oggettivo.