Esiste un luogo che trascende l’opposizione tra bene e male? Rumi ci dice di sì e lo chiama “giardino”, uno spazio interiore di pace e di condivisione. Secondo il Dalai Lama la natura dell’uomo è essenzialmente buona, se egli coltiverà le sue doti innate potrà realizzare se stesso e, quindi, essere felice e creare una società felice. Emblematico, in tal senso, è il Bhutan, un piccolo regno della catena himalayana che da alcuni anni, per calcolare il benessere della popolazione, adotta come indicatore il FIL (Felicità Interna Lorda). Oggi, malgrado il complesso momento storico, in molteplici luoghi del mondo stanno sorgendo modelli sociali ispirati a valori universali. È davvero possibile, dunque, coltivare il nostro giardino interiore per creare una cultura di pace?
L'articolo completo è disponibile sul numero 3 de "L'Eterno Ulisse"