Tra le pieghe del tempo, il Futuro rappresenta il vero arcano, e anche la più complessa delle incognite della vita, dove converge quello status in cui si proiettano le ansie per tutto ciò che di doloroso può accadere, compresa la morte.
La riflessione più acuta – e sicuramente decisiva – per comprendere, in maniera serena, il futuro è senza ombra di dubbio quella che offre Sant’Agostino nel Libro Undicesimo (20, 26) delle Confessioni: «Tre sono i tempi: il passato, il presente e il futuro; il presente del passato, il presente del presente e il presente del futuro[...]
Queste ultime tre forme esistono nell’anima [...] il presente del passato è la memoria, il presente del presente è l’intuizione diretta, il presente del futuro è l’attesa».
Con questo Sant’Agostino vuole affermare che il futuro si radica nel presente. Ossia – e detto in termini più facilmente comprensibili – futuro e passato sono proiezioni del presente, e l’autore ci spiega perché ...