Sul dubbio che la Morte sia la fine di tutto ci si interroga fin dalla notte dei tempi, eppure in molti, al di là delle ferree regole imposte apparentemente dalla ragione, riecheggia la certezza di un destino di eternità. Già al tempo dei Veda (1600 – 600 A.c.), nella BhagaVad gita, a proposito della Morte, intesa come fine di tutto, si poteva leggere: "Mai conobbe principio l’anima, né conosce fine. Fine e principio sono sogni. Senza principio né fine, immutabile, l’anima eterna resta; la morte non l'ha neppure sfiorata, anche se morta sembra la casa in cui alberga". Pensieri e interrogativi sulla vita e sulla morte, le due facce di una stessa medaglia.
L'articolo completo è disponibile sul numero 2 de "L'Eterno Ulisse"