L'Eterno Ulisse

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Via Appia: da Regina Viarum

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sul numero 28 de "L'Eterno Ulisse"

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di Rigel Langella e Renato Mammucari, 6 Aprile 2022
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Hoefenagel G. (1542-1600), Velitrae vulgo Blitri. La veduta rappresenta l’ampio scenario della Campagna e delle Paludi, colto dalle pendici dei Colli Albani. Il territorio appare completamente sommerso dall’acqua e in lontananza si vedono chiaramente

Latina compie nel 2022 i suoi primi 90 anni. Fondata con il toponimo di Littoria, era il capoluogo della nuova provincia, con la sua corona di città di fondazione, nata dalla bonifica delle Paludi Pontine.

Viaggiando con la memoria attraverso le immagini e i resoconti dei viaggiatori dell’800 che conobbero la Campagna Romana, così come era stata per secoli, tra fulgore e decadenza, possiamo far scorrere davanti ai nostri occhi il percorso della Via Appia, tra Roma e Napoli, quando Latina ancora non esisteva e quella bonifica, che alcuni hanno definito “ecocidio” – senza mezzi termini – non era stata ancora compiuta. Ripercorriamo insieme quelle strade di santità e di peccato, itinerari di fede e pellegrinaggio, oppure insidiosi percorsi, a causa della Mal’Aria e dei briganti che infestavano le contrade.

Come riferisce un cronista del 1839, una volta giunti a Terracina, al confine tra Stato Pontificio e Regno di Napoli, vetturini e passeggeri si mettono a gridare: “Viva il Papa” ma, appena passata la porta: “Viva il Re”. Uno spaccato di quella dantesca e sempre attuale: “serva Italia di dolore ostello...”.

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