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La ribellione zen

Che tutto in te sia gioia, questa è la tua meta! Ecco l’affermazione che conduce il lettore attraverso le pagine di un libro potente che è insieme romanzo avvincente, formazione interiore, stupore e divertimento.

di Paola Bertoldi, 21 Dicembre 2017
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Nell’età dell’oro, ci racconta Esiodo, gli uomini non conoscevano la vecchiaia, la sofferenza, la malattia, vivevano vite lunghissime alla fine delle quali non morivano ma si addormentavano divenendo daimones, cioè spiriti guida per i viventi. Nell’età dell’oro i viventi e i morenti, coloro che transitavano dalla nascita alla morte e coloro che transitavano dalla morte alla successiva rinascita, i visibili e gli invisibili esistevano insieme, distinti ma non separati. Gli uni percepivano gli altri, ne sentivano costantemente la presenza.

Nell’età dell’argento viventi e morenti, visibili ed invisibili, si trovavano ancora in uno stato non-duale ma per incontrarsi avevano necessità di celebrare rituali. Questa era l’epoca dei rituali sacri e dei culti degli avi.

Nell’età del bronzo, viventi e morenti si percepiscono distinti e separati, tra i due non vi è più comunicazione. I morenti continuano a cercare di guidare i viventi, come daimones, ma non sono ascoltati e, molto spesso, essi stessi per primi si trovano in condizioni di bisogno e di depressione tale per cui i loro tentativi di aiuto ai viventi si tramutano in pesi e corde che li legano e li inabissano.

Età dell’oro, dell’argento e del bronzo sono, in verità, stati di coscienza e ciascuno può abitare più o meno intensamente una o l’altra condizione.

L’incapacità di “vedere” l’invisibile, la chiusura del “terzo occhio”, è generata dalla paura che contrae e serra l’individuo entro angusti limiti.

La paura è la conseguenza del fatto che l’uomo vuole il potere e, in virtù di ciò, tradisce l’equilibrio universale, sentendosi poi nella condizione di chi deve espiare una colpa ed è potenzialmente sempre in pericolo.

L’uomo che vuole il controllo sulle proprie immagini è costretto a limitarle entro i confini della propria possibilità di misurare, prevedere, governare. Per conseguenza chiude i canali di comunicazione con l’invisibile, rinuncia alla relazione con gli spiriti e con l’anima, per concentrarsi sulla parte dell’immagine su cui la sua mente può avere l’impressione di esercitare un controllo. In tal modo, l’uomo rompe l’armonia universale e distrugge l’equilibrio primevo.

Ogni immagine nell’universo ha una duplice essenza: visibile e invisibile. Esiste la luna ed esiste lo spirito della luna, esiste la pioggia e lo spirito della pioggia, il ginepro e lo spiriti del ginepro, l’aquila e lo spirito dell’aquila.

Spezzando l’immagine a metà non si può mai conoscerla per davvero e se ne diviene vittime. Così si finisce per cadere in un universo materiale e meccanicistico, cioè un universo un cui ogni cosa è governata da leggi meccanicistiche e tutto ciò che accade è prodotto da causalità meccaniche e deterministiche. Questa è l’età del bronzo nella quale l’uomo, avendo perso il contatto con la parte invisibile di sé, è soggetto alla paura della morte, intesa come fine irreversibile.

Nell’età del bronzo l’uomo si dà regole, norme e leggi che lo governano dall’interno. A mezzo di queste leggi – le quali determinano tutto il suo modo di percepire l’universo e quindi creano il suo mondo- l’uomo spera di poter ritrovare la felicità dell’età dell’oro, il cui ricordo gli porta ancora nelle profondità della propria memoria. In verità, queste leggi norme e regole (definite “arconti” nello Gnosticismo), lo allontanano sempre più dalla felicità delle origini.

Ecco perché in tutti i cammini spirituali che puntano alla libertà, alla felicità alla realizzazione, al risveglio ribellarsi agli arconti è un passo fondamentale.

“lo zen e l’arte e della ribellione” è la storia di Arianna, una sorvegliante di altalene, che, risvegliando il ricordo dei propri avi guerrieri, combatte contro l’Arcontato che ha preso il potere nel mondo. La storia di Arianna è l’avventura del lettore che si libera dai condizionamenti acquisiti per recuperare la sua visione sottile e ritrovare la continuità della sua consapevolezza nel ciclo ininterrotto vita-morte-vita.

Leggere questo libro è come fare un viaggio fuori dai limiti dello spazio-tempo. Da un’avventura così non si ritorna mai a mani vuote. La lettura de “Lo zen e l’arte della ribellione” arricchisce generosamente e accompagna per mano il lettore al ritrovamento del suo vero sé.

La ribellione non è rivoluzione, non ha niente a che vedere con la politica, le folle, la violenza. La ribellione è un atto individuale che si rivolge al metodo di pensiero e alla prospettiva dalla quale si osserva il mondo. Poiché il mondo è negli occhi di chi guarda, cambiare metodo di pensiero e prospettiva d’osservazione è cambiare il mondo.

Questa trasformazione richiede la capacità di ribellarsi alle visioni e ai valori comuni. Questi ultimi agiscono nell’individuo in modi automatici, perciò la ribellione richiede silenzio e ascolto per poter essere consapevoli dei meccanismi di controllo inconscio che ci portiamo dentro e disattivarli. Poi la ribellione richiede una grande dose di amore; l’amore per la vita ti dona la visione di una vita libera, l’amore per la natura, per il corpo per il mondo porta con sé visioni di libertà, risveglio e realizzazione. Chi ama risveglia e libera.

La ribellione conduce a una metamorfosi individuale che consente al ribelle di realizzarsi pienamente e di essere libero dagli arconti. Grazie a questo processo, il lettore sarà sicuramente meno costretto a giudicare continuamente se stesso, il proprio operato, quello dei propri avi e del proprio clan famigliare, a scapito della sua stessa energia e della possibilità di realizzarsi nel mondo.

“Lo zen e l’arte della ribellione” propone uno strumento universalmente valido al fine di “pacificare” le immagini del passato soggette a un pesante giudizio imposto dagli arconti. Questo strumento è una stella a cinque punte chiamata pentacolo. SI tratta di un mezzo usato dagli alchimisti che può accompagnare gli uomini che attraversano un’epoca di oscurità per ricondurli verso la luce.

Alla fine del libro il lettore ha per le mani un grande segreto e gli basterà ricordarsene per attivarne la magia.

Ecco la testimonianza di un lettore che è stata raccolta dalla segreteria di Imaginal Academy, l’istituto svizzero presso il quale l’autrice insegna.

“Ho iniziato a leggere il libro in un momento davvero buio della mia vita.” “Ero stato appena lasciato dalla mia compagna e questo mi aveva privato di tutte le mie energie.” “Stavo scoprendo, a mie spese, di aver dato a lei un potere enorme: quello di tenere accesa la forza vitale di cui mi servivo per lavorare, per creare progetti nuovi e per guadagnare molti soldi.” “Senza di lei stava andando tutto a rotoli”. “Il libro mi ha permesso di comprendere che gli eventi sono ‘enti’, ‘entità’ ‘spiriti’ che ci prendono per mano, a volte ci conducono nel mondo dei cieli e a volte nei mondi sotterranei. Ma è proprio quando scendiamo negli inferi che abbiamo la possibilità di trovare strumenti importanti per la nostra crescita e la realizzazione della missione della nostra anima.” “Allora mi sono sentito un moderno Perseo.” “ Perseo è l’eroe del mito, colui che riesce nella grande impresa di tagliare la testa di Medusa.” “Il suo successo è dovuto al fatto che prima di cimentarsi nell’impresa, egli scende nell’inferno dove prende strumenti che poi saranno fondamentali al compimento della sua opera.” “Ho compreso che potevo vedere quello che mi stava accadendo da un altro punto di vista, una prospettiva dalla quale l’abbandono e la solitudine in cui mi trovavo erano due dee amiche, due alleate, capaci di trasmettermi forza, coraggio e nuove idee.” “Sono ripartito alla grande e mi sento molto più libero di prima!” “La ribellione alle visioni comuni ti aiuta a passare dalle credenze indotte dall’esterno alla vera fede in te stesso” “Oggi ho anche trovato un nuovo amore, una nuova compagna, e ho scoperto che il ribelle è più amato, perché è meno prevedibile.”

Credo che l’argomento del libro di Selene Calloni Williams, la ribellione zen, sia molto attuale; mai come oggi, infatti, gli individui si sentono oppressi da un senso di impotenza e frustrazione nei confronti di un sistema sempre più potente e automatizzato che non dà spazio alla discussione, alle eccezioni, alle diversità.

Abitare In Salute
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