L'Eterno Ulisse

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Il processo di guarigione tra nuovi e antichi scenari

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sul numero 1 de "L'Eterno Ulisse"

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di Anna Maria Le Moli, 5 Luglio 2012
TAG  guarigione  salute  prevenzione 

In questo excursus tra passato e presente emerge, con estrema chiarezza, che per guarire e per ripristinare nel proprio corpo lo stato di salute ottimale, o per prevenire una condizione di malattia o di malessere, disponiamo oggi di un gran numero di strumenti che affondano le radici nella saggezza antica ma che, allo stesso tempo, si avvalgono delle eccezionali scoperte operate da una odierna branca della scienza che sempre più sembra orientata verso nuove straordinarie frontiere, col prezioso supporto della fisica dei quanti.

guarigione

Il tentativo di collocare la guarigione in un contesto spirituale è sempre stato un bisogno innato dell’uomo che, sin dagli albori della cultura, si è rivolto alla divinità per la cura di se stesso. La scoperta della spiritualità nell’uomo di Neanderthal è supportata da indizi archeologici in base ai quali è possibile ipotizzare che le prime pratiche terapeutiche siano state di natura spirituale, legate cioè ad una visione trascendente del mondo.

Un discreto numero di ricerche effettuate in ambito etno-antropologico individua nell’essere umano dei primordi un legame connaturato che lo spingeva a “dialogare” istintivamente con le divinità, avvalendosi di un atteggiamento magico e rituale. I riti venivano esercitati mediante un insieme di gesti e parole che avevano due funzioni principali: una essenzialmente a scopo propiziatorio, per rendere benevoli gli spiriti, e l’altra con funzione apotropaica, per allontanare ciò che era ritenuto malevolo e proteggersi dal male, male inteso anche come malattia.

Nel momento stesso in cui l’uomo primitivo ha relegato la propria guarigione ad un contesto trascendentale, pare abbia avvertito l’esigenza di conferire il ruolo di intermediari tra mondo fisico e metafisico ad individui scelti all’interno della comunità. Sacerdoti, sciamani, curatori, stregoni avevano infatti il ruolo di mettere in contatto la comunità con il piano metafisico. In epoca preistorica le forze della natura erano 'deificate' e lo sciamano utilizzava la magia non solo per creare questo ponte tra uomini e dei, ma anche per piegare la natura ad esaudire i suoi desideri.

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